Un paradosso, reso estremo dal fatto che a viverlo è la Lazio. Negli ultimi anni i biancocelesti hanno spesso incassato tanti gol, perfino quando non concedevano molto. La fase difensiva non funzionava, al punto che fra le prime sette squadre della Serie A nessuno, dal 2015-16 in poi, aveva incassato tanto. L'anno scorso solo in 9 occasioni la Lazio è riuscita a tenere la porta inviolata, peggio, in tutta la gestione Inzaghi, aveva fatto solo nel 2016-17, quando terminò appena 7 gare senza aver subito reti.

foto Fraioli

Quest'anno è già a quota 4, vale a dire che in una partita su due Provedel è rimasto imbattuto. Non solo, perché era dal 2001-02 che la Lazio non aveva preso solo 5 gol nelle prime 8 partite giocate in Serie A. Da Nesta e Stam a Romagnoli e Patric, più di 20 anni dopo. Con una grande differenza: all'epoca i biancocelesti subivano poco non per la grande organizzazione di gioco (fu una stagione altamente insoddisfacente), ma per la qualità dei singoli (che nel corso del campionato, non supportati dalla squadra, andarono in grandissima difficoltà). Ora i ragazzi di Sarri funzionano coralmente. La Lazio non solo prende pochi gol, ma concede poche occasioni, e questo sia che giochi Romagnoli, sia che in campo ci siano Patric, Gila o Casale. Di più: nelle partite vinte contro Verona, Cremonese e Spezia la Lazio avrebbe conquistato i 3 punti perfino subendo rete a ogni tiro nello specchio. Di fatto Sarri poteva schierare i suoi anche senza portiere e avrebbe comunque portato a casa il risultato. Contro l'Hellas i biancocelesti hanno vinto 2-0, concedendo un solo tiro in porta. Fosse stato gol, la Lazio avrebbe dunque vinto lo stesso (2-1). Il giochino funziona anche se fatto con Cremonese (sarebbe finita 4-3) e Spezia (4-2).

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Estremizzando il concetto Immobile e compagni potrebbero presentarsi in 10 e giocare senza portiere. La curiosità è che già con il Bologna, alla prima di campionato, i biancocelesti si sono ritrovati in inferiorità numerica dopo pochi minuti proprio per l'espulsione di Maximiano, riuscendo poi a vincere la gara in rimonta (fra i rossoblù aveva preso il rosso Soumaoro a fine primo tempo). Da lì la Lazio ha cominciato a concedere poco, riuscendo comunque a segnare. Fino a creare il paradosso che, statistiche alla mano, avrebbe vinto le ultime tre partite di campionato perfino senza portiere. Un'estremizzazione, che sottolinea però la crescita evidente del reparto difensivo. Che non solo non subisce, ma non concede proprio. Corriere della Sera/Elmar Bergonzini

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