Il giorno tanto atteso, dall’intera città di Roma, si avvicina sempre di più. Domani, alle 18:00, è in programma il Derby della Capitale, Roma-Lazio. Al primo confronto di questa stagione, le due squadre arrivano con un solo punto di differenza in campionato, ma reduci da risultati opposti. I giallorossi dopo il 3-1 esterno contro l’Hellas Verona in Serie A, hanno replicato anche in Europa League contro il Ludogorets. I biancocelesti invece, arrivano da due sconfitte consecutive, la prima in campionato contro la Salernitana, la seconda, più pesante, giovedì in casa del Feyenoord, visto che ha portato all’eliminazione in Europa League, con la retrocessione ai playoff di Conference League. Il derby però è una partita a sé, diversa da tutte le altre, che non tiene conto dei risultati precedenti. In vista della stracittadina di domani allo Stadio Olimpico di Roma, la redazione di LazioPress.it ha intervista, in esclusiva, un ex calciatore della Lazio che di derby ne ha giocati, vinti, ed anche molto importanti, segnando gol decisivi: il “Profeta” Hernanes. I temi affrontati con il brasiliano sono tanti: dall’attesa del derby, alla partita di domani, passando per le sue stracittadine, tra gol, ricordi ed emozioni, con un Derby in particolare che resta indimenticabile…

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Da un anno e mezzo Maurizio Sarri è l’allenatore della Lazio. Come valuti il suo lavoro svolto fin qui? Dove può arrivare questa squadra con il “Comandante” in panchina?

“Il lavoro di Sarri, fino ad ora, ha portato ad alcuni obiettivi. Avere uno stile, un modo di giocare ben definito. Fa divertire i tifosi, anche i giocatori sembrano divertirsi con i suoi metodi. Ora manca, per arrivare a mettere la ciliegina sulla torta, la qualificazione in Champions League. Quello penso sia l’obiettivo come risultato finale. Il calcio è fatto di vittorie e di conquiste di titoli”.

La Roma nell’ultimo turno ha vinto contro il Verona superando proprio la Lazio, le due squadre sono separate da un solo punto. Qual è il tuo pensiero sui giallorossi, che stagione ti aspetti dalla squadra di Mourinho?

“All’inizio mi aspettavo di più dai giallorossi. Avendo fatto bene l’anno scorso con Mourinho, quest’anno è riuscita a portare a Roma Dybala, uno dei giocatori più bravi in Italia, mi aspettavo lottassero fin da subito per lo Scudetto. Invece ora si è piazzata tra quarto, quinto, sesto posto, e penso sia quello il suo campionato: giocarsi un posto per la Champions. È una buona squadra, però io credo che questo sia il suo obiettivo”.

Domani si giocherà la partita più attesa della stagione nella città di Roma: il derby. Che partita ci dobbiamo aspettare, che Roma-Lazio sarà?

“Un derby è una partita in cui ci si può aspettare solo tensione, tante emozioni a livello agonistico. Se non è così vuol dire che i giocatori non hanno capito cosa significa giocare un derby. Può accadere di tutto, è una partita tesa. Parlando del lato tecnico, si affrontano due grandi squadre, con dei grandi giocatori in grado di tirare fuori qualcosa di particolare”.

Di derby nei hai vissuti diversi: come vivevi la settimana e le ultime ore prima di scendere in campo nella stracittadina? Com’è vivere l’attesa di questa partita?

“Il derby si vive per un anno intero. Anche se viviamo giorno dopo giorno, pensando partita dopo partita, comunque in mente c’è quella data che si avvicina sempre di più. Avvicinandosi, bisogna farsi trovare, sia a livello mentale che agonistico, preparati al massimo, anche se fisicamente non siamo al 100%. Bisogna essere determinati e vogliosi, è questo quello che fa la differenza”.

La Roma, in Italia, è la tua vittima preferita. Hai segnato diversi gol contro i giallorossi, qual è quello che ricordi con maggiore piacere?

“Senza dubbio, ti dico quello fatto in un derby pareggiato poi 1-1: un tiro da fuori area di sinistro all’incrocio dei pali. Quello non è stato solo il più bello segnato contro la Roma, ma anche uno dei più belli fatti nella mia carriera”.

Escluso il 26 maggio, di derby ne hai vinti e persi, ma anche pareggiati. Quale ti ricordi con più affetto, anche per l’importanza del momento?

“Mettendo da parte il 26 maggio, il più bello per me è stato il primo derby che ho vinto. Abbiamo rimontato il risultato nel secondo tempo: io ho pareggiato su calcio di rigore, poi Miroslav Klose ha segnato nei minuti di recupero. Vincere una partita così è sempre bello, farlo in un derby poi è stata una gioia incredibile”.

Sotto ad un super Napoli, ci sono 7 squadre in soli 5 punti. Con la pausa per il Mondiale, che campionato ti aspetti, chi vedi favorita per la vittoria finale? Un pensiero su Inter e Juventus, tue ex squadre in Italia oltre alla Lazio?

“Dopo la quinta giornata ho iniziato a pensare che il Napoli era la mia squadra favorita per vincere lo Scudetto. All’inizio dicevo l’Inter, poi i nerazzurri hanno avuto un momento di difficoltà. Ora si sta riprendendo, ha fatto due grandi partite contro il Barcellona in Champions, portando a casa una vittoria ed un pareggio. Dopo la pausa, se rientrano così, potrebbe dare qualche preoccupazione al Napoli. Gli Azzurri però stanno giocando un calcio pazzesco, incredibile. Sono i favoritissimi. La Juventus ha avuto dei cambiamenti, ma gli serve la continuità per dare un segnale su dove si vuole arrivare. Per adesso è una squadra che può lottare per un posto in Champions League”.

Non si può non tornare a quel 26 maggio 2013. L’anno prossimo saranno 10 anni da quello storico trionfo: che ricordi hai, che emozioni ti porti dentro ogni volta che ripensi a quella giornata?

“Il 26 maggio è uno dei giorni più belli della mia carriera calcistica, una giornata indimenticabile. Vincere un derby, in una finale, in una delle città più importanti al mondo, è stata una gioia incredibile. Siamo entrati nella storia. Per me Roma è la città più bella del mondo e, vincere una partita del genere lì, non ci sono parole per descrivere le emozioni che ho vissuto”.

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