Nell'edizione odierna de Il Tempo è stata pubblicata un'intervista a Federico Marchetti. L'ex portiere biancoceleste ha espresso il suo parere sui nuovi portieri della Lazio e ha confessato di avere dei rimpianti per come ha lasciato la squadra in cui è stato sette anni.

PROVEDEL - "In questa stagione si vede che i meccanismi di Sarri sono consolidati. L'inserimento di Romagnoli è stato fondamentale, ha dato qualità a tutto il reparto. Non mi ha stupito e mi ha colpito Provedel. L'unico appunto che gli si poteva fare è che nell'ultimo periodo era mancato sotto alcuni aspetti in Europa. Credo che gli sia servito sbagliare per crescere. Non è abituato a giocare in una piazza come la Lazio: c'è un dispendio di energie mentali enorme."

MAXIMIANO - "Non è facile per lui. Se si è messo in testa di continuare questa esperienza deve trovare la forza per rialzarsi. Spero che sia lì a lavorare per migliorarsi, se lo hanno preso ha delle qualità. Qualcosa di buono hanno visto in lui, mi sembra un ragazzi con grossi margini di miglioramento. Deve capire come come è il campionato italiano e quali sono i movimenti della squadra di Sarri. Credo che se sta lavorando bene avrà la sua rivincita."

UNA LAZIO ITALIANA- "Avere così tanti italiani per Sarri è un vantaggio. Lui fa dei principi di gioco, della sincronia difensiva, la sua base. Devi avere uno zoccolo italiano che ti trasferisce la sua impronta. Il mister è molto meticoloso, avere un blocco italiano è determinante."

RIMPIANTI - "Col presidente Lotito ho un ottimo rapporto. Sì, sono succedute un po' di situazioni che poi ho lasciato andare. Magari ci sarà modo di fare chiarezza in futuro. Avrei preferito lasciare in modo diverso e non facendo un anno fuori rosa. Il destino evidentemente era questo, avrei voluto salutare da protagonista e invece ho lasciato in seconda linea. Non mi è piaciuto questo. Purtroppo a volte le cose si rompono."

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