Un curioso paradosso. Che tutto sommato però fa bene alla Lazio. Immobile e Zaccagni sono i migliori marcatori stagionali dei biancocelesti (11 gol il capitano, 9 l’esterno), nonché i 2 italiani di tutta la Serie A ad aver segnato di più in campionato (9 a testa). Eppure insieme non segnano mai. O quasi. Entrambi in questa stagione sono andati in gol in 9 gare differenti (Immobile ha realizzato 2 doppiette), ma solo a Firenze hanno colpito entrambi. Per il resto, o segna uno o lo fa l’altro.

Di più: quest’anno Immobile e Zaccagni non si sono mai scambiati assist. L’unica rete segnata da uno dei due su spunto decisivo dell’altro, l’ha realizzata Immobile contro lo Sturm Graz nella fase a gironi di Europa League, quando realizzò il rigore conquistato da Zaccagni. La curiosità però è che nella passata stagione le cose non sono andate in maniera molto diversa: soltanto contro il Bologna (in casa) segnarono entrambi nella stessa partita.

Da quando Zaccagni è alla Lazio, lui e Ciro hanno totalizzato 53 reti fra tutte le competizioni, ed è quindi molto curioso che soltanto contro Bologna e Fiorentina abbiano colpito contemporaneamente. L’unica volta che i due si sono scambiati un assist nella passata stagione è a Genova con la Sampdoria, per il resto Immobile ha segnato sui rigori conquistati da Zaccagni contro Lokomotiv e Bologna, ma mai su suo passaggio diretto. Questo anche perché il capitano biancoceleste gioca molto in profondità e si esalta quando può esser lanciato a campo aperto.

Per quello, negli anni, sono stati più frequenti gli assist di Milinkovic-Savic e Luis Alberto (lo spagnolo soprattutto ai tempi di Inzaghi), che non di Zaccagni che gli assist è più abituato a farli tagliando al centro quando il campo è chiuso e le difese avversarie sono più basse. Questo non significa che in campo i due non si trovino, ma evidenzia che la Lazio, quando li ha tutti e due a disposizione, può rendersi pericolosa in maniera diversa. Può colpire gli avversari sia centralmente sia sfruttando gli esterni.

Ed è per questo che spesso o segna uno o lo fa l’altro: se la partita non si sblocca per esempio con le imbucate a innescare Immobile, lo si può fare allargando il gioco. Ed ecco che su 53 reti totali solo in due gare i due migliori marcatori della squadra hanno colpito insieme. Un paradosso, che però tutto sommato fa comodo alla Lazio. Corriere della Sera/Elmar Bergonzini

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