San Valentino con la Lazio, un pieno d’amore all’Olimpico. Quasi 60mila tifosi, stasera allo stadio (ore 21), per sostenere la squadra nella sfida da brividi contro il Bayern Monaco, una delle big d’Europa, nell’andata degli ottavi di Champions League. Tre anni fa è finita male, 4-1 per i tedeschi, non c’era stata partita, Ciro Immobile vuole scrivere una storia diversa: “Dobbiamo dimostrare – sottolinea il capitano-goleador - che siamo cresciuti rispetto al confronto del 2021, anche dal punto di vista dell’esperienza internazionale. Quella sconfitta è uno stimolo, vediamo se abbiamo ridotto il gap da queste squadre così forti”. Sarà lui, Immobile, a guidare ancora una volta l’attacco, con Felipe Anderson e uno tra Pedro e Isaksen sull’altra fascia. Niente da fare per Zaccagni, che ha ripreso ad allenarsi con il pallone per rientrare con il Bologna. Un’assenza che pesa, come quella di Rovella, alle prese con la pubalgia. Non sta benissimo neanche Vecino(fastidio all’inguine): l’uruguaiano dovrebbe farcela, altrimenti il playmaker sarà Cataldi, con Guendouzi e Luis Albertoa completare il centrocampo. Ecco, per il numero 10 spagnolo può essere l’occasione del riscatto dopo tante, troppe partite anonime: il palcoscenico della Champions e il fascino della sfida possono far ritrovare l’ispirazione al Toque.

In difesa, saranno Gila e Romagnoli ad affrontare Kane: “Bello confrontarsi con uno dei migliori centravanti del mondo”, dice Immobile. Dodici gol per Ciro in questa competizione, il capitano dell’Inghilterra è a 25: “Avrei voluto giocare di più in Champions”, sospira l’attaccante della Lazio, confortato da una condizione psico-fisica in crescita: “La settimana scorsa sono riuscito ad allenarmi bene. E dal punto di vista mentale mi sono lasciato alle spalle cose negative, non vedo l’ora di scendere in campo. Tutto il gruppo sta vivendo con entusiasmo e senza ansie la vigilia di questa partita: dobbiamo prepararla nei minimi dettagli, ognuno di noi è chiamato a dare più del 100%. Affrontiamo – aggiunge Immobile – una delle squadre più forti del mondo, bisogna fare qualcosa di straordinario”. Servono testa, cuore e organizzazione tattica: “Dovremo gestire la loro aggressività ed essere ordinati nella fase difensiva. Soprattutto, sarà fondamentale il lavoro di squadra”.

Da ben 24 anni, la Lazio non affronta all’Olimpico, con il pubblico (nel 2021 porte chiuse per la pandemia), una gara a eliminazione diretta di Champions League: con il Valencia, il 18 aprile 2000, l’ultima partita (ritorno dei quarti di finale). Ivan Provedel era un sedicenne con un sogno: “Giocare la finale di Champions, un giorno. Ma è già fantastico poter vivere partite come questa. Il Bayern – dice il portiere della Lazioè abituato a sfide così, noi però non dobbiamo lasciarci intimorire. Di sicuro essere arrivati agli ottavi ha aumentato la nostra autostima”. Lui, poi, in questa competizione ha perfino segnato, con l’indimenticabile colpo di testa nel recupero contro l’Atletico Madrid. Emozionato anche Mario Gila: “Servirà la partita perfetta. Abbiamo il vantaggio di avere meno pressione rispetto a loro, dobbiamo sfruttarlo”. La ricetta del tecnico Sarri: “Faccia tosta, fiducia, entusiasmo. E fare il contrario rispetto alla partita con l’Inter, quando siamo stati in balia degli eventi. Stavolta invece bisogna affrontarli, gli eventi, e soffrire tutti insieme, da collettivo”. Sperando, poi, che San Valentino e l’amore dell’Olimpico facciano miracoli. La Repubblica

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