Oltre a quella del 12 maggio, anche la giornata di ieri entra di diritto tra le indimenticabili dal popolo laziale. E' tornato Sven Goran Eriksson, il tecnico che ha reso grande la Lazio. Sven è molto malato, ma scende le scale da solo, entra sul prato, stringe la mano ai ragazzini e con un sorriso chiede il microfono. 

“Grazie mille a tutti, è bellissimo vedere tanta gente per me. Siete grandi, ho ricordi incredibili. Non ho mai allenato una squadra così forte e non ho mai vinto tanto come alla Lazio.”

Lo stadio si è riempito e ha cantato per Eriksson. C'erano striscioni e immagini del tecnico ovunque. Brividi, pianti e abbracci. Ma non Sven. E' un uomo forte e positivo, ha rifiutato il giro con la macchina a cielo aperto e ha iniziato a piedi il tour dello stadio.

Sono un uomo felice, non pensavo di essere tanto amato

La Lazio è solo l'ultima tappa di un tour che ha visto Eriksson essere celebrato nei suoi vecchi stadi. Lo ha fatto a Goteborg, poi a Liverpool, a Lisbona e a Genova con la Samp. 

E' bellissimo sentirsi fare i complimenti da vivo, in genere gli elogi arrivano tutti dopo la morte. Io invece me li sto ancora godendo adesso.

Non voleva allontanarsi dalla curva Nord, ieri era felice esattamente come ventiquattro anni fa. 

Il Messaggero//Alberto Dalla Palma

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