Dia ha contratto la malaria, come annunciato dalla Federcalcio del Senegal con un comunicato che ha colto di sorpresa il club e i tifosi. Una notizia inaspettata che ha immediatamente spinto la società a prendere provvedimenti per garantire al giocatore le cure necessarie. La notizia ha creato grande preoccupazione, trattandosi di una malattia rara nel contesto calcistico, ma non è la prima volta che un giocatore si trova in una situazione simile. Il Corriere dello Sport ricorda casi come quelli di Yves Bissouma, Moussa Diarra, Didier Drogba, Kolo Touré, Hamed Traore e Christian Kouamé, che in passato hanno affrontato lo stesso problema.

L'episodio più recente

L'episodio più recente riguarda proprio Kouamé, giocatore della Fiorentina, che era stato ricoverato dopo aver contratto il virus. Questo precedente aumenta le preoccupazioni, poiché ci era voluto circa un mese per vederlo tornare in campo. Tuttavia, tutto dipende dalla gravità della malattia. La società della Lazio vuole vederci chiaro, poiché ci sono alcune incongruenze sui tempi: la malaria, di solito, ha un periodo di incubazione di 7-10 giorni, e i tempi non sembrano coincidere con l’arrivo di Dia in Africa. I medici ritengono che possa trattarsi di una forma lieve, curabile come una normale influenza.

Il rientro nella Capitale

In ogni caso, Dia dovrebbe rientrare a Roma tra oggi e domani per essere sottoposto a ulteriori controlli dal team medico della società. Se la diagnosi confermata sarà quella riportata dal Senegal, il giocatore rimarrà comunque in isolamento precauzionale, pur trattandosi di un virus non contagioso tra esseri umani.

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