Chiamatelo pure incubo di liquidità. L’indice è tornato allo 0.5, al momento blocca il mercato della Lazio e di mezza Serie A. Il club capitolino è in negativo di diversi milioni, solo con l’approvazione della trimestrale si avrà un’idea precisa sulla cifra, ma Lotito aveva già fatto intuire il solito nodo un mese fa, con questa risposta alla nostra domanda: «Mercato di gennaio? Deve uscire qualcuno prima». Sarri lo sa e stavolta in conferenza usa la diplomazia: «La Lazio utilizza pochissimo la sessione invernale o proprio non la fa, lo dice la storia. Non credo quindi ci saranno interventi massicci. Io posso chiedere anche dieci giocatori, ma il mercato è sempre un compromesso tra le necessità tecniche e le disponibilità e la mentalità della società». Tradotto: il tecnico vorrebbe una nuova immissione di denaro per provare a colmare le lacune della rosa oppure il sacrificio di una pedina. Addirittura alla vigilia del derby aveva indicato la cessione di Luis Alberto come soluzione alternativa, non ha cambiato idea.

CONDITIO SINE QUA NON - Già in estate il Mago sembrava in bilico con il malcelato desiderio di Sarri di sostituirlo e abbracciare Ilic a Formello. Una volta rimasto, Maurizio aveva deciso di riabilitarlo in un nuovo ruolo. In avvio di campionato lo spagnolo subentrava e faceva gol, poi questo show part-time ha iniziato a stargli stretto e sono arrivate 6 panchine nelle ultime 8 gare della Lazio: «Io non ho remore nei confronti di nessuno, sento lo staff, vedo gli allenamenti - la spiegazione del tecnico - e poi mi chiudo in una stanza da solo e decido». Continua a non piacere l’atteggiamento del numero 10, non è più valore aggiunto, ma Lotito non intende svenderlo al Siviglia e a nessun altro, anche perché c’è sempre la percentuale di rivendita da riconoscere al Liverpool. Al momento, la conditio sine qua non sembra però l’addio di Luis Alberto. Non è vero che Sarri non ha ancora parlato con il patron e Tare, ci sono già stati almeno due confronti a Formello: «Io un paio di idee chiare ce l’ho. Se la società decide di farle a gennaio o a giugno, però, non lo so». Anche dal vivo ha ribadito la necessità di prendere un terzino sinistro (Parisi più di Valeri) e, dopo quanto accaduto con Immobile e Cancellieri, un rinforzo vero in attacco.

IL SOGNO PORTOGHESE - Stavolta bisogna seguire le caratteristiche invocate dal tecnico. Lotito a giugno aveva proposto Lasagna, sondato persino Simeone, ha scartato Caputo. Sarri ora è rimasto stregato da Rafa Silva, seconda punta del Benfica, che ha punito la Juve con una doppietta in Champions. Non è un attaccante vero, ma come rinforzo Maurizio preferisce un centravanti più tecnico (in estate sognava Raspadori) con il fiuto del gol: il 29enne portoghese ha abbandonato la Nazionale, vanta 11 centri e 5 assist in questo avvio, ma è in scadenza nel 2024 e ora potrebbe costare meno, nonostante la trattativa per il rinnovo. Guai a portare un altro spilungone, altrimenti bastava tenersi Muriqi in organico. A proposito, proprio Vedat potrebbe spianare un’altra via per il mercato. C’è una clausola rescissoria nel contratto con il Maiorca, compresa tra i 30 e i 40 milioni, e una futura rivendita porterebbe il 45% nelle casse della Lazio. In Spagna ci sarebbero dei club pronti ad accaparrarselo, altri vorrebbero invece riportare Maximiano (pagato 10 milioni) in Liga in prestito. Il portiere si è ripreso dalla borsite all’anca, ma sinora la sua esperienza in Italia si è rivelata un incubo. Il Messaggero/Alberto Abbate

Il Messaggero | Lazio, ecco il piano Champions
La Repubblica | Lazio, Sarri e il mercato: “Ho due idee". Luis Alberto, è rottura