Con la doppia seduta andata in scena ieri a Formello, è ufficialmente iniziato il lavoro di Igor Tudor sulla panchina biancoceleste, con il nuovo tecnico che cercherà di offrire al gruppo più concetti possibili in questi dieci giorni, che precedono la sfida casalinga contro la Juventus di Allegri. Oltre ai due primi allenamenti, l'ex tecnico di Verona e Marsiglia ha rilasciato ai canali ufficiali le prime parole da nuovo allenatore della Lazio, soffermandosi su diverse tematiche, in particolare sui due calciatori della rosa da lui allenati in passato: Guendouzi nella stagione 2022-2023 a Marsiglia, Casale in quella 2021-2022 a Verona. “Matteo non l'ho ancora visto ma è un vincente, ha una mentalità pazzesca che ci vuole in piazze esigenti. Nicolò è un ragazzo d'oro e un giocatore forte, sarà sicuramente utile”.

Già da ieri è sembrata chiara l'intenzione di Tudor, che da subito ha messo in campo una formazione schierata con il 3-4-2-1: al netto dei vari assenti impegnati nelle rispettive nazionali, da Zaccagni a Vecino, passando per Hysaj, Isaksen e Marusic, il croato ha provato da subito a portare in campo le inevitabili novità tattiche rispetto al percorso intrapreso nei precedenti tre anni da Maurizio Sarri. 

Con questo nuovo modulo muterà senza dubbio la posizione in campo di Guendouzi: uno dei più positivi della stagione in corso, che da mezzala di un 4-3-3, con ogni probabilità affiancherà uno tra Cataldi e Rovella davanti alla difesa. Con quelle parole Tudor ha liquidato da subito il chiacchiericcio delle ultime ore in merito a una presunta lite tra lui e il centrocampista francese, che a Marsiglia sotto la gestione Tudor è andato in campo 43 volte, tra Ligue 1, Coupe de France e Champions League: due gol in 33 partite in campionato, e due nel girone di Champions League, andando a segno contro Sporting Lisbona ed Eintracht Francoforte, al termine di una stagione in cui il Marsiglia ha centrato il terzo posto in classifica, valido per il preliminare di Champions League perso poi all'inizio di questa stagione.

Con il probabile utilizzo della difesa a tre, sarà necessario recuperare anche Nicolò Casale, assoluto protagonista nella difesa dello scorso anno che guidò la Lazio al secondo posto, e pedina di fondamentale importanza nel Verona di Tudor nella stagione 2021-2022, concluso al nono posto in classifica dagli scaligeri. Trentasei presenze in campionato per lui, in una stagione in cui giallo blu iniziarono sotto la guida di Di Francesco, poi sostituito intorno alla metà di settembre. Sotto la guida di Tudor il ragazzo si impose come uno nei migliori talenti difensivi nel campionato, per poi approdare a Roma nell'estate successiva e iniziare un percorso di crescita che l'ha visto determinare i risultati della Lazio assieme a Romagnoli. Difficile comprendere cosa gli abbia sottratto la titolarità, con un rendimento che in lungo e in largo ha avuto quasi niente a che vedere con la stagione precedente: certo è che con la difesa a tre, si aprono nuove porte per tornare a vedere il campo con più continuità. Saranno infatti Romagnoli, Patric, Gila e lo stesso Casale a comporre un reparto che già oggi offre notevoli garanzie per l'intero pacchetto difensivo.

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