Gli ultras contro, tanti tifosi in soccorso. Il Leone Acerbi è contemporaneamente sotto attacco e sotto protezione. Gli insulti piovutigli addosso a Venezia l'hanno colpito e scosso. Gli ultras non gli perdonano il gesto rivolto verso la Curva dopo il gol al Genoa, quell'indice destro portato sul naso, per zittire tutti in risposta alle critiche ricevute dopo l'assalto di Reggio Emilia. La rottura non s'è ricomposta, la Curva non ha accettato le scuse presentate dal Leone via social. È finito sotto attacco anche per il presunto mancato saluto finale a Venezia. Ci sono delle foto che lo immortalano in fondo al gruppo, plaudente. Acerbi è sempre stato apprezzato e magnificato per il suo comportamento esemplare. Anche lui è incappato in una flessione. Simboleggiava un leader, oggi è finito dentro una contestazione che rischia di riverberarsi in ogni partita e di condizionare il clima. Dopo il caso di Venezia sono rimbalzate indiscrezioni di mercato che vorrebbero il Leone pronto a lasciare la Lazio. Sono state smentite. E la Lazio non si farà condizionare dalle pressioni dei contestatori, è una regola ferrea dell'era Lotito. Per Sarri è un leader, in una difesa mancante di qualche pedina, e conta di ripartire da lui e Luiz Felipe. Il brasiliano non ha ancora firmato il rinnovo (richiesta di 2,5 milioni, offerta poco inferiore ai 2). Acerbi ha rinnovato fino al 2025, non ha cambiato scelta nonostante tutto ciò che è successo. Ogni volta che la Lazio cerca serenità si trova sconvolta da qualcuno o qualcosa. Gli attacchi non arrivano solo dal di fuori, ma anche dal di dentro. Corriere dello Sport. Embed from Getty Images

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
CdS | Lazio, la ripresa il 30 dicembre: Sarri a rischio emergenza