Come riportato da Il Messaggero, un attacco così frontale tra Lotito e Gravina non c'era mai stato.

Le parole di Gravina

Ieri mattina nel corso di un evento organizzato da Il Foglio, il Presidente Gravina ha tuonato:

“L'autonomia della Lega Serie A? C'è una strategia evidente, ma dobbiamo capire fino in fondo come sia possibile che in Italia alcuni personaggi possano fare parte del consiglio federale, del consiglio di Lega, siano proprietari di una società di calcio e anche senatori. Sulla litigiosità Federazione-Lega starei attento, io ho uno splendido rapporto con tanti presidenti. Ci sono poi soggetti che pensano di gestire il mondo del calcio a proprio piacimento. Mi riferisco a Lotito e al lotitismo”.

Gravina non ha nemmeno gradito l'essere inserito nel registro degli indagati per appropriazione indebita e auto-riciclaggio, a marzo scorso aveva spiegato: 

“Ho portato tutti i documenti ai magistrati per accettare la verità. Mi sono dovuto far indagare per potermi fare ascoltare e difendere contro le falsità di qualcuno che si diverte con veline anonime e immagino che la fonte sia sempre la stessa. Se ci sono responsabilità voglio capire oltre chi ha predisposto il dossieraggio e anche i nomi dei mandanti di questo”.

Gravina
Fraioli

La replica di Lotito

Dopo le accuse di Gravina è arrivata puntuale la risposta del patron Biancoceleste: 

“Leggo con stupore le dichiarazioni del signor Gravina sulla mia persona, che si commentano da sole: chiare manifestazioni di pura ostilità e scomposto rancore nei miei confronti, al fine di difendersi dalle responsabilità circa lo stato attuale del calcio in Italia che tutti gli attribuiscono. I suoi rapporti personali con alcuni presidenti non escludono il disagio e la confusione che oggi regna nel sistema calcio, condivise da tutti gli operatori che cercano, nonostante gli ostacoli posti da Gravina, di rinnovarne le regole. La mia posizione di proprietario di club, consigliere federale, consigliere di Lega e componente del Senato, ruoli peraltro acquisiti con regolari e democratiche elezioni, mi consente di avere una visione più ampia e completa dei problemi e delle soluzioni possibili per eliminare i guasti prodotti. Il mondo calcio non chiede isolamento, ma necessita di una visione ampia delle sue varie componenti, alle quali i miei ruoli istituzionali, attesa l’importante ed alta valenza del calcio, mi danno la possibilità di offrire un contributo fattivo, facendolo uscire da un’autonomia erroneamente intesa come ‘personale granducato’.”

 

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