Lazio-Milan, Di Bello provoca e cita i Maneskin. La moglie lo difende: "Accanimento senza precedenti"
Lazio-Milan è destinata ad essere ricordata ancora per molto tempo e non per meriti sportivi. La direzione di Marco Di Bello ha fatto il giro del mondo e per il fischietto pugliese sembra che arriverà un mese di stop. Come ha riportato Il Messaggero questa mattina, sembra che addirittura il designatore degli arbitri Gianluca Rocchi si sia scusato con la società biancoceleste per gli errori commessi. Dal canto suo, invece, Di Bello non ha proferito parola. O meglio, lascia parlare i social. Come riportato anche da Alfredo Pedullà, l'arbitro avrebbe condiviso sul suo profilo Instagram una sua foto scattata durante il match con a corredo la canzone dei Maneskin “Zitti e Buoni". Proprio l'esperto di calciomercato commenta così la spiacevole vicenda: “#DiBello, non contento dei disastri che ha combinato, ha pubblicato un post su #Instagram con un brano dei #Maneskin: “Zitti e buoni”. Noi zitti e buoni in attesa suo prossimo disastro, lui l’arbitro più scarso in circolazione che addirittura provoca sui social. In attesa del designatore #Rocchi che gli dedicherà “Anima mia” dei Cugini di Campagna”
Ma c'è di più: la moglie Carla ha postato tre storie su instagram in cui difende il marito, finito al centro di infinite polemiche. Così recita il testo della lettera della donna: "“Non è facile scrivere rimanendo lucida ed educata, non è facile restare equilibrata e serena. Non è per niente facile ma devo esserlo per non farmi travolgere e inghiottire da questa tempesta di odio. Non voglio parlare di arbitraggio, non mi interessa parlare di calcio e calciatori.. non posso però parlare di sport perché sport non è più..nello sport non c’è spazio per odio e violenza. Invece sono due giorni, e chissà quanti altri ne seguiranno, che su un UOMO di stanno riversando le più indicibili cattiverie e ostilità. E’ un accanimento mediatico e sociale senza precedenti”.
Infine: “Viviamo in un’epoca storica dove si condannano e si prendono le distanze da violenza e abusi, ma siamo però capaci di odiare, denigrare, offendere, maltrattare e oltraggiare il prossimo. Non sono qui per difendere Marco, in quanto capace di poterlo fare da sé. Sono qui per mettermi accanto a lui, per poterlo alleggerire del carico emotivo subito. Sono qui per ricordare dietro una divisa, fuori dal campo, lontano dalle telecamere, c’è un uomo. Ci sono sacrifici, impegno, dedizione, rinunce, sogni, successi e sconfitte. C’è Marco Di Bello, ci sono la sua forza, la sua dignità e tanto altro ancora che niente e nessuno riuscirà mai a cancellare. “Nel mezzo di una difficoltà c’è un’opportunità” – Albert Einstein. Con Amore, Carla”.