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Karl Heinz Riedle, intervenuto ai microfoni di Radio Olympia, ha puntualizzato sull'importanza della partita di martedì contro il Bayern. Di seguito le dichiarazioni dell'ex Lazio, campione del mondo nel 1990:

“Lazio, è la tua grande occasione. Ho visto le fasi salienti della gara di andata fra Lazio e Bayern Monaco. La squadra di Sarri ha vinto dimostrando di potersela giocare con i tedeschi, differentemente dagli avversari che hanno evidenziato problemi anche in Europa oltre che in Germania. La Lazio ha una grande occasione, unica, di affrontare un Bayern così in difficoltà, lontano dopo tanti anni dalla vittoria della Bundes e costretto a rincorrere nella gara di ritorno negli ottavi di Champions. All'Olimpico i bavaresi hanno avuto diverse chances all'inizio della partita ma non sono riusciti a sfruttarle calando vistosamente nella ripresa grazie alla contemporanea crescita di Immobile e compagni. Anche martedì Sarri dovrà preparare la partita perfetta, la fase difensiva deve essere impeccabile, perché Kane, Musiala - e se recupererà Sane' - possono segnare in qualsiasi modo in qualunque momento. La Lazio dovrà essere brava a colpire negli spazi che il Bayern inevitabilmente le lascerà, forte dell'1-0 di Roma ma senza cullarsi sul vantaggio iniziale, perché l'1-0 stesso è quel tipo di risultato che può significare tutto o niente.”

Continua soffermandosi sui due allenatori, Sarri e Tuchel

"Il primo è un grande allenatore, il secondo un grandissimo... Entrambi non stanno ottenendo i risultati sperati ad inizio stagione, tuttavia la possono ancora concludere bene, in patria ed in Europa stessa. Sinceramente, la situazione di Tuchel a Monaco è piuttosto strana, i problemi fra lui e la squadra sono stati innegabili, confermarlo annunciando il suo esonero a fine anno non so quanto possa giovare e durare. Al Borussia Dortmund, Tuchel è stato un rivoluzionario, al Chelsea campione continentale, al Psg pure ha fatto bene, forse al Bayern ha pagato il suo carattere un po' complicato, introverso, ma ha l'intelligenza per riuscire a navigare anche in queste acque particolari."

Infine, Riedle si concentra poi su Immobile che deve caricarsi la squadra sulle spalle, lasciandosi andare a qualche ricordo:

"Deve essere la guida in campo. Lui da capitano e bomber, Luis Alberto già vicino al gol all'andata, Guendouzi che mi piace molto, Felipe Anderson che è stato il migliore in campo, devono rappresentare i punti di riferimento ed essere decisivi. Ciro a Dortmund, purtroppo, non è riuscito a dimostrare tutto il suo valore, il perché per noi che seguiamo da vicino il Borussia resterà veramente un mistero. Sono onorato di aver fatto parte della storia della Lazio.Quando sono arrivato - da campione del mondo - nel 1990 il club proveniva da 2 anni in Serie A, quando sono andato via nel 93 stava già crescendo e diventando grande. emozionante al di fuori della normalità, quelli contro il Milan o contro la Juve come il 3 marzo di 23 anni fa sono ricordi senza tempo. In Italia quegli anni si giocava il campionato più bello in assoluto, Premier League e Bundesliga non erano paragonabili, arrivarci è stato un sogno come quello di aver vinto il Mondiale con la Germania e di essere arrivato primo in classifica con 2 squadre come il Borussia Dortmund stesso ed il Werder Brema. Sapete qual'era la mia vittima preferita in Bundesliga? Un certo Bayern Monaco...".

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