Il Messaggero | La prima e ultima di Martusciello, a Frosinone per invertire la rotta
La prima e l’ultima. L’interregno di Martusciello tra Sarri e Tudor durerà 90 minuti. Giusto il tempo di evitare un altro passo falso che potrebbe valere addirittura la seconda metà della classifica per la Lazio se Monza e Torino dovessero vincere. Meglio pensare solo al campo, il messaggio di Martusciello, che ieri pomeriggio ha diretto la sua prima (e unica) rifinitura da allenatore biancoceleste. L’ex vice di Sarri aveva sperato in una chance da qui al resto della stagione, anche perché nei confronti avuti a Formello con la società era stato l’unico dello staff di Mau a dare piena disponibilità. Fiutava l’opportunità della vita, svanita però in 48 ore, con il presidente Lotito che ha chiuso per Tudor, che come vice ha già altre idee. Si era parlato di Tacchinardi (che potrebbe far parte dello staff), ma alla fine il connazionale Javorcic ha sbaragliato la concorrenza.
L’obiettivo di Martusciello quindi resterà quello di lasciare avendo fatto il massimo, perciò i 3 punti contro un Frosinone affamato e in piena lotta salvezza. Sia i ciociari che i biancocelesti sono in un momento complicato, ma almeno il tecnico campano potrà contare su un rendimento che in trasferta è la faccia buona della medaglia stagionale. Considerando solo le gare lontano dall’Olimpico infatti la Lazio sarebbe quinta in classifica.
DUE MODULI - Almeno c’è un dato da cui ripartire per Martusciello, rimasto solo con i collaboratori Fonte, Viotti e Allavena al suo fianco oltre allo staff medico. Come emerso già dalla gara contro l’Udinese, l’ex vice del Comandante ieri ha provato sia il 4-3-3 che il 4-2-3-1 da utilizzare in corsa, mischiando le carte stile Sarri. Rispetto alle previsioni l’allenatore campano rischia di giocare senza Gila. Il centrale spagnolo non si è allenato per qualche acciacco muscolare, ma alla fine è comunque partito con la squadra. Le sue condizioni precarie hanno fatto alzare le quotazioni di Casale, ieri provato accanto a Romagnoli in una difesa che vede Marusic e Pellegrini favoriti su Lazzari e Hysaj sulle fasce, tutti davanti a Mandas, pronto a esordire dal 1’ in Serie A. Se per la retroguardia qualche ballottaggio c’è, dalla cintola in su non sono previste grandi sorprese. Cataldi agirà in cabina di regia con ai lati il rientrante Guendouzi e Luis Alberto, entrambi in vantaggio su Vecino e Kamada. Davanti invece Isaksen prova a insidiare Felipe Anderson, comunque favorito nel tridente con Zaccagni e Immobile, chiamato a mettere alle spalle le tante polemiche degli ultimi giorni sbloccandosi in uno stadio dove non ha mai segnato. Dalla Primavera verrà aggregato solo il giovane portiere Renzetti, mentre non sono partiti gli indisponibili Provedel, Patric e Rovella. Il Messaggero/Valerio Marcangeli