Tudor, allenatore della Lazio
Tudor, allenatore della Lazio

Nuova Lazio

 Un nuovo progetto a tappe e a tempo determinato, con un cerchio rosso già segnato sul calendario. Sette partite per fare un primo bilancio e decidere il futuro, con un orizzonte per lo meno più delineato. Lotito, il ds Fabiani e Tudor si sono dati appuntamento intorno al primo maggio, quando la Lazio - già a partire da domani - avrà affrontato almeno cinque sfide di campionato, ma soprattutto la doppia semifinale di Coppa Italia contro la Juventus. I biancocelesti hanno due vie per riprendersi l'Europa con un agognato rilancio. Prima di muoversi sul mercato, la società vuole avere un quadro più chiaro su eventuali soldi che entreranno, sul numero di competizioni che si disputeranno, ma soprattutto sulle indicazioni del tecnico croato, dopo aver testato l'organico ereditato nel suo 3-4-2-1. Probabilmente, nemmeno dopo la sfida al Verona del 28 aprile la Lazio avrà la certezza di una partecipazione europea, vista l'attuale classifica (a due punti dal settimo posto), altre quattro giornate e l'eventuale finale di Coppa da disputarsi, ma almeno saprà se sarà in corsa fino all'ultimo oppure no. E Tudor avrà un'idea più precisa se sposare in toto la linea di rifondazione tracciata dal club oppure salvare qualche "vecchio" soldato. Dopo il terremoto dell'addio di Sarri, com'era ovvio, il suo sbarco a Formello ha dato una scossa al gruppo, dedito al suo credo e partecipe in ogni allenamento. Ma ora il campo dirà chi saranno i promossi e i bocciati per il prossimo anno.

Claudio Lotito e Igor Tudor si danno la mano dopo la conferenza del tecnico
Tudor e Lotito 

 

Si Ferma Lazzari

Chissà se adesso basteranno applicazione e impegno. Tutti devono guadagnarsi di nuovo un posto, nessuno ha il futuro biancoceleste assicurato. Tudor riparte da zero, non gli interessano mugugni o presunti tradimenti del passato, da domani non farà sconti a nessuno. Adesso la formazione si deciderà di gara in gara, dalla Juve alla Juve al derby, persino in una settimana potrebbe cambiare ogni scenario. Dietro si ripartirà da Gila, Romagnoli e Casale, ma Patric scalpita già per il rientro. Marusic non ha mostrato il suo volto migliore in questa stagione, ma può essere un jolly, in assenza di altri centrali fondamentali nel nuovo modulo. Guarda caso ieri è stato provato nei tre, non solo come terzino. Felipe gira a destra o a sinistra, a seconda dell'altro esterno: con Pellegrini out, resterebbe Hysaj dopo lo stop di Lazzari per un fastidio al polpaccio sinistro. Anderson, insostituibile di Mau, è il primo sotto esame, con l'appuntamento slittato alla prossima settimana per l'eventuale rinnovo. Il brasiliano è corteggiato da Juve e Napoli a zero, come Zaccagni in scadenza 2025, ma il loro destino resta legato anche al resoconto di Tudor. Occhio a Luis Alberto: la qualità è indiscussa, ma le caratteristiche tecniche dello spagnolo poco si sposano col nuovo pensiero. E chissà se a Immobile basterà tornare al gol per convincere il croato a opporsi al suo addio. Anche perché sarebbe poi ugualmente difficile arrivare al pupillo Simeone, con il gelo sceso con lo stesso entourage (Moggi) di Ciro. In casa, con quei movimenti, c'è già Castellanos.

L'esterno della Lazio Manuel Lazzari intento a crossare un pallone al centro
L'esterno della Lazio Lazzari 

 

I giovani nel mirino

I rinforzi si delineeranno a inizio maggio, anche a seconda delle uscite sul mercato. Il ds Fabiani e i suoi fidati uomini dello scouting stanno monitorando diversi profili in giro, ma ora aspettano Tudor. Si proseguirà comunque con l'obiettivo di ringiovanimento, con il solito occhio agli stipendi, per questioni di bilancio. Davanti Gudmundsson resta il sogno. A Monza piace Carboni, oltre Colpani, a Bologna Ferguson, ma i prezzi stanno lievitando. Ecco perché la Talent room continua a visionare talenti all'estero, ma poi dovrà essere Tudor a dire di cosa avrà bisogno, anche a seconda della scrematura che farà col passato. Da capire anche il destino di Vecino, tornato dalla Nazionale e provato subito con Guendouzi a centrocampo. Igor vuole corsa e fisico e, in attesa di Rovella, Cataldi e Kamada restano dietro. C'è solo un mese di tempo.

Felipe Anderson prima di una gara
Felipe Anderson

 

 

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