Paolo Di Canio, doppio ex della sfida di questa sera Juve-Lazio, ha rilasciato una lunga intervista a Tuttosport per presentare la gara. "Io mi emoziono nel guardare il calcio in generale, la Premier in primis, anche se giocano le ultime due in classifica. Da noi il livello e il ritmo sono diversi, ma Juve-Lazio mi emoziona sì. Di Torino ho grandi ricordi, alla Lazio ci ho giocato già da ragazzino e dunque sono cresciuto tifoso. Sono due squadre che seguo molto volentieri." Inizia così l'intervista di Di Canio, che si dice "curioso di vedere come va a finire, visto che la Lazio sta facendo benissimo e visto che la Juve era partita male male e poi ha ottenuto 5 vittorie. Sono curioso anche di vedere che tipo di partita verrà fuori"

SARRI - "A Sarri chiesi se preferiva allenare un gruppo più facile da plasmare a sua immagine e somiglianza piuttosto che uno già con campioni e mi diede ragione. Alla Juventus è andato contento, pensando che gli avrebbero rivoluzionato tutto, ma non lo fecero e infatti non abbiamo visto il sarrismo. La rosa non aveva le caratteristiche giuste, al centrocampo mancava tecnica. E' un allenatore da Lazio, dove ci sono Cancellieri, Marcos Antonio, Romero... E' un maestro nel far crescere i giocatori. Ora però deve migliorare in Europa, niente lamentele sulle partite ravvicinate perché se vuoi allenare le squadre migliori devi giocare ogni tre giorni."

ALLEGRI - "La Juve stava naufragando, non aveva le idee chiare e lo imputo al mio amico Max. Fino a 4 settimane fa Allegri non ha avuto il coraggio di lanciare i giovani prima, un atto di coraggio andava fatto prima."

MILINKOVIC - "Nel campionato italiano fa la differenza. Alla Juve sarebbe il Pogba che è mancato finora, è questa l'idea di Max. Anche se sono convinto che se dovesse prenderlo, Allegri lo farebbe giocare più avanti, negli ultimi 35 metri. Sta facendo la differenza alla Lazio, potrebbe farla anche alla Juventus. Non si discute il talento assoluto, ma se vai alla Juve dove hai la pressione di vincere il campionato e fai la partita trotterellando come l'ultima... Un po' come è successo a Vlahovic: è più facile giocare alla Fiorentina. Poi finisce che ti incaponisci, non sei sereno e perdi lucidità tattica."

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