Quarantacinque minuti. Si chiuderà con questo misero bottino l’avventura, di un anno e mezzo, di Kamenovic alla Lazio: a giorni verrà ufficializzato il suo prestito allo Sparta Praga, che avrà il diritto di riscatto a 2,5 milioni. Finisce così un’esperienza molto particolare, iniziata non proprio sotto una buona stella. Era gennaio 2021 quando il ds Igli Tare per il 3-5-2 della Lazio, ancora guidata da Simone Inzaghi, scelse questo difensore mancino classe 2000 del Cukaricki, in grado di fare il terzo centrale e - si diceva all’epoca - anche il quinto. Tre milioni il costo dell’operazione impostata per giugno, quando arrivò Kamenovic a Formello. Erano i giorni della rivoluzione tecnica: via Inzaghi, ecco Sarri, con tutte le conseguenze del caso, tra tutte il cambio modulo. Durante il ritiro, Kamenovic non impressiona Sarri, che non lo inserisce nella lista della Serie A: di fatto, il serbo non figura ufficialmente come nuovo acquisto della Lazio, ma si allena con la promessa (di Tare) di essere tesserato in inverno. Cosa che avviene il 31 gennaio 2022, negli ultimi istanti, che può sembrare anche una mossa della disperazione. I fatti confermano infatti come Sarri non abbia mai voluto Kamenovic, che vede il campo soltanto nell’ultima giornata di campionato contro il Verona. Subentra nell’intervallo a Luiz Felipe e gioca anche una buona partita, senza sbavature e molto ordinata. Ma il tecnico continua a non vederlo tanto che, nella prima parte di stagione attuale, è l’unico nella rosa tra i giocatori di movimento (insieme all’ex Primavera Bertini) a non aver mai giocato un solo minuto. Adesso il prestito allo Sparta Praga per dimostrare il suo valore, che per Tare è fuori discussione, mentre per Sarri... TuttoMercatoWeb/Riccardo Caponetti

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