Domani alle 20.45 Lazio e Salernitana si affrontano all'Olimpico aprendo la trentaduesima giornata di Serie A. Da una parte i biancocelesti guidati da Tudor in cerca di riscatto dopo la sconfitta nel derby, dall'altra i campani che attendono solo la matematica certezza per la retrocessione. Per parlare della sfida di domani la redazione di Laziopress.it ha contattato in esclusiva Luca Esposito, direttore di TuttoSalernitana.com, che ai nostri microfoni ha parlato così.

Lazio e Salernitana sembrano ormai fuori dalla corsa per i rispettivi obiettivi stagionali. Che si aspetta da qui a fine stagione dalle due squadre?

"Se da un lato il flop della Salernitana era prevedibile, dall'altro non mi sarei aspettato tutte queste difficoltà da parte della Lazio. I biancocelesti hanno mantenuto la medesima ossatura inserendo calciatori che, a mio avviso, dopo questo primo anno d'esperienza in Italia potranno fare la differenza. E' ovvio che tanto ruotava attorno a Immobile, la sua stagione negativa ha tolto tanti punti alla squadra di Lotito. Certo, l'addio di un colosso del calibro di Milinkovic-Savic ha avuto il suo peso, tuttavia ritengo che la Lazio possa ancora fare un filotto di risultati positivi e chiudere con la qualificazione in Europa League. Quanto ai granata, troppi errori sin dal ritiro per sperare in un epilogo diverso. In A si deve rasentare la perfezione, qui invece si è sbagliato tanto a partire dal presidente".

Che apporto ha dato Basic sin qui nella sua esperienza in granata?

"Era partito discretamente. Niente di straordinario, intendiamoci, ma in un contesto tecnicamente modesto come quello granata si pensava potesse spadroneggiare. Invece è calato progressivamente. Del resto un giocatore in prestito, senza speranze di rimanere in futuro, è ovvio possa perdere stimoli in un contesto come quello di Salerno nel quale la retrocessione è una triste realtà da diverse settimane".

Per l’attacco biancoceleste circola da settimane il nome di Dia. Crede sia pronto per il salto in una big?

"Ad oggi la carriera del calciatore dice che ha fatto tanti gol soltanto in una stagione: quella precedente. Il fatto che quest'anno faccia parte di una squadra retrocessa, con appena 4 gol all'attivo, qualche infortunio muscolare e tanti mal di pancia inciderà tanto in estate. Il presidente difficilmente realizzerà una plusvalenza. Ha potenzialità, vede la porta, nella serie A di oggi può fare la sua figura. Non so, però, quanto potrebbe rendere ed essere carico in una big che certo non gli garantirebbe un posto da titolare".

Da Boateng e Manolas passando per Basic: è stato un errore scommettere così tanto sugli innesti di gennaio?

"Grave errore. Il budget a disposizione era poco e il problema dell'indice di liquidità ha inciso visto che la proprietà non ha ricapitalizzato. Tuttavia puntare sul nome fermo da tempo è un azzardo che ha peggiorato la situazione. In fondo, con tutti i suoi difetti, la Salernitana a gennaio era a -2 dalla salvezza. Il Sabatini bis è stato un flop, tra i nuovi ha reso solo Pierozzi che fu scelto da Inzaghi. Voi lì avete Fabiani che, al contrario, ha dimostrato a Salerno come si possa fare calcio pur con pochi soldi a disposizione. Se con trust, trustee e autofinanziamento arriva gente del calibro di Ranieri, Ribery, Ruggeri, Bonazzoli, Strandberg, Kastanos e Coulibaly, è inaccettabile che un direttore esperto come Sabatini pensi di risollevare le sorti del fanalino di coda con innesti del genere".

Da chi dovrebbe ripartire la Salernitana il prossimo anno a livello tecnico e societario?

"Tabula rasa. Con tutto il rispetto di professionisti che, nei loro ambiti, sono tra i manager top in Italia, ma occorre gente di calcio. Iervolino ha fatto promesse addirittura in ottica Europa League e deve recuperare il rapporto con una piazza che, a differenza di quanto accadeva con Lotito, non lo ha mai contestato. Il tandem Foggia-Inzaghi secondo me potrebbe essere una buona base di partenza. Di certo c'è che bisogna sfruttare questo vantaggio temporale per costruire da oggi la stagione che verrà. Purtroppo in B".

Che gara si aspetta domani?

"Con Colantuono si è visto qualcosina di buono, ma è ovvio che sulla carta non c'è storia. Sembrano passati dieci anni da quell'1-3 all'Olimpico che fece impazzire Salerno di gioia. Pronostico tutto a tinte biancocelesti. Peccato che non ci siano i tifosi granata, una città come Roma non può prospettare restrizioni per una partita di calcio".

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