Dopo tre giorni dal match contro il Napoli, pareggiato dalla Lazio 2-2 grazie al goal di Dia negli ultimi minuti, e a pochi giorni dal ritorno in campo contro il Venezia, ai microfoni di Radio Sei, è tornato a parlare l’ex calciatore della Lazio Peppe Signori, alla Lazio dal 1992 al 1997, simbolo biancoceleste, amato dalla tifoseria e dalla società.

IPA

Le parole di Signori

Sul rapporto con i tifosi 

Sono orgoglioso di quanto accaduto, i tifosi che scendono in piazza per te valgono più di 10 scudetti vinti. Ancora oggi mi vengono i brividi se ci penso, è una sensazione incredibile. Quella cosa rimane indelebile, a livello personale. Poi, ovvio a livello di squadra avrei preferito vincere qualcosa. L’anno che ho fatto il capocannoniere abbiamo vinto la Coppa Italia ma poi sono andato via. 

Sulla Lazio attuale e il campionato di Serie A

In questo momento, in Serie A, la squadra che mi piace vedere di più e la Lazio, insieme con il Bologna e non lo dico perché sono di parte. I felsinei con Italiano hanno una mentalità offensiva. I biancocelesti hanno cambiato atteggiamento, siamo passati da possesso palla ad un “mi difendo attaccando“ di Baroni, cercando di imporre il proprio gioco. Noi siamo cresciuti con Zeman che era la massima espressione di questo tipo di calcio. Mi piacciono le squadre che propongono e cercano di portare qualcosa, non solo in termini di risultati, ma anche in ciò che puoi essere il gioco. 

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