Il Messaggero | Sarri e Mazzarri, round Champions
Sarri e Mazzarri. Entrambi toscani, entrambi amano Napoli, ma due filosofie completamente diverse.
Il primo rientra per eccellenza nella categoria dei giochisti, proponendo e non cambiando mai il suo marchio di fabbrica, 4-3-3, e cercando di affrontare tutte le partite, che sia Empoli o Inter, allo stesso modo. Un gioco basato sul possesso palla e volto all’aggressione della partita (quest’anno gli riesce meno) tenendo una linea difensiva molto alta.
Sarri invece non potrà contare su Zaccagni e Immobile, entrambi squalificati, e dovrà cercare di ritrasmettere quell’entusiasmo che, fino alla brutta sconfitta con l’Inter, aveva portato la Lazio ad inanellare 5 vittorie consecutive. Pronti Castellanos con ai suoi fianchi Isaksen e Felipe Anderson. Ora i biancocelesti hanno l’occasione di affrontare tra le mura di casa un Napoli martoriato dalle assenze ma bisognerà prestare attenzione a quale squadra è con quale entusiasmo scenderà in campo: quella vista a Riyad contro l’Inter o quella che tanto stava facendo bene in campionato? Ai posteri l’ardua sentenza.
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