Il mercato della Lazio si è chiuso con otto nuovi acquisti, ma è come se fossero dieci. O almeno nove, perché anche a maggio era impensabile che partissero assieme Sergej Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Alla fine, invece, sia il serbo sia lo spagnolo sono rimasti a Formello: Maurizio Sarri se li gode e, per la prima volta, a Genova li ha fatti giocare assieme da titolari. Non è detto succeda di nuovo stasera, visto che ieri nella rifinitura è stato provato Vecino, ma il Mago subentrato è più una risorsa che un problema.

Sta finendo un’estate particolare, stanno iniziando mesi decisivi. Milinkovic-Savic, nonostante la ricerca del suo agente Kezman di un’offerta che potesse soddisfare la Lazio, non ha mai tolto il piede dall’acceleratore e la testa dal campo, è partito alla grande (tre assist in quattro partite) e stasera va di nuovo a caccia del primo gol stagionale. Luis Alberto, invece, a un certo punto tra fine luglio e inizio agosto è sembrato più fuori che dentro Formello. Poi, quasi all’improvviso, ha premuto il tasto di accensione dell’interruttore, dimostrando - non solo con il gol straordinario segnato una settimana fa all’Inter - che la qualità alla fine può valere più di ogni equilibrio. Non a caso Spalletti, uno che di qualità in carriera ne ha allenata tanta, lo avrebbe voluto a Napoli: stasera invece, schiererà Zie- linski, uno che Sarri avrebbe invece voluto alla Lazio qualo- ra Luis Alberto fosse realmente andato via. Lo spagnolo e il polacco, alla fine, sono rimasti nelle rispettive squadre: se Zielinski lo scorso anno andò a segno nel 4-0 alla Lazio, Luis Alberto al Napoli ha segnato una sola volta in carriera, e lo stesso vale per Milinkovic-Savic, protagonisti di tante sconfitte contro l’avversaria di stasera, alcune anche pesanti. Anche Sarri, che tanto amore ha dato a Napoli e altrettanto ne ha ricevuto, da quando è andato via ha sempre e solo perso. Quattro volte su quattro in campionato, 2 con la Juventus 2019-20, 2 con la Lazio nella passata stagione, più la finale di Coppa Italia del post- lockdown, che nelle statistiche è un pareggio ma che ai rigori ha fatto malissimo. Fa tutto parte del passato: il presente è una Lazio che stasera dovrà provare a entusiasmare come successo contro l’Inter e, possibilmente, mostrare la cattiveria che è mancata a Genova quando si è trattato di chiudere la partita. Al centro dell’attacco ci sarà ovviamente Ciro Immobile, che contro il Napoli ha perso addirittura 13 volte su 16, e che prima della partita riceverà il premio Paolo Rossi dal presidente dell’Assocalciatori Umberto Calcagno.

A centrocampo, invece, Milinkovic-Savic e, dall’inizio o a gara in corso, Luis Alberto, e fino a gennaio - al netto delle scelte di Sarri - sarà così. Nel frattempo si aprirà un’altra partita, quella per il rinnovo del contratto del serbo, in scadenza a giugno del 2024. In mezzo un Mondiale che potrebbe far lievitare il prezzo di Milinkovic-Savic. Discorsi a cui Sergej difficilmente penserà una volta messo piede in campo: 18 partite di vera Lazio, 12 di campionato e 6 di Europa League. Poi si vedrà. CorriereDellaSera

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