Uno dei nomi biancocelesti fermi ai box a causa di un infortunio importante che lo sta tenendo lontano dal campo. Parliamo del difensore francese Samuel Gigot. La Lazio lo aspetta e sicuramente, visto il momento attuale in termini di indisponibili in difesa, avrebbe fatto comodo a Maurizio Sarri. Il calciatore 32enne ha rilasciato un'intervista a After Foot Italy toccando varie tematiche tra cui il suo infortunio, il periodo alla Lazio e l'attuale allenatore.

Le sue condizioni fisiche

Quest'estate ho dovuto fare un'operazione alla caviglia, ora sono in piena rieducazione. L'intervento è andato bene, piano piano riprenderò a camminare e sarò pronto per gennaio. Voglio tornare velocemente ed essere pronto al 100% a inizio gennaio. Due-tre volte al giorno faccio riabilitazione. La zona della caviglia è delicata, ma riesco comunque a trovare degli esercizi per allenare i muscoli principali e fare un po' di cardio per rimanere in forma. Sono contento di aver fatto quest'operazione e di poter tornare presto al 100%.

L'arrivo alla Lazio

Quando sono arrivato ero molto contento di poter affrontare un nuovo campionato e giocare in un nuovo stadio con un bellissimo pubblico. Avrei preferito giocare di più, ma il mio corpo non me l'ha sempre permesso. È stato difficile. Sono molto orgoglioso comunque di essere sceso in campo in uno stadio così bello. Sono stato piacevolmente sorpreso dall'atmosfera che c'è alla Lazio, che è favolosa. Mi sono divertito tanto a giocare all'Olimpico, soprattutto nel derby. Anche se non c'è uno stadio meglio del Velodrome per me che sono tifoso del Marsiglia.

Le novità sul calcio italiano

La differenza più grande che ho riscontrato tra Ligue 1 e Serie A è la cultura del lavoro e la parte tattica, in Italia sono molto più importanti che in Francia. Qui bisogna pensare di più mentre si gioca, c'è sempre l'impressione che ogni piccolo errore può portate a un'azione da gol, soprattutto per noi difensori centrali. L'anno scorso abbiamo giocato in Europa League contro grandi squadre come Ajax e Porto, quando ci muovevamo in blocco non creavano nulla. Questo è ciò che più mi ha colpito quando sono arrivato. L'allenamento sulla tattica non è il mio preferito, ma è importante farlo bene per le partite di alto livello che bisogna giocare in Italia. Ogni piccolo dettaglio può fare la differenza. E poi io sono un difensore, odio perdere punti.

Il pensiero su Sarri

Sarri? Con lui ho lavorato due settimane, poi mi sono dovuto fermare per il problema che avevo. Lui tatticamente è impressionante, fa un lavoro enorme soprattutto sulla linea difensiva e poi si vede in campo. In tutte le squadre in cui è andato è sempre riuscito a imporre la sua filosofia. Il mio trasferimento alla Lazio? Ho apprezzato molto il mio periodo al Marsiglia, ho fatto davvero tutto. Poi bisogna prendersi la propria responsabilità e nella seconda stagione non abbiamo fatto ciò che dovevamo fare. Ciò che conta di più è il club. L'unico rimpianto che ho è di non aver giocato al massimo. Ma sono grato di essere stato al Marsiglia.

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