Esclusiva| Cesar Rodrigues: "La Lazio è gestita da chi non la ama. Il ricordo più bello?..."

Il ritorno del Comandante Maurizio Sarri 

Sono contento però allo stesso tempo siamo limitati perché c'era una situazione delicata anche quando è andato via, può succedere, però certamente anche lui è delusissimo di questa gestione che si è trovato in mano. É un allenatore valido, che sa lavorare e porta gli stimoli però deve avere la materia umana a disposizione, anche a livello di gestione, serenità e tranquillità di una Società che sostieni e questo non c'è.

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Un momento passato nel club che conserva nel cuore 

Mi ricordo tutto, dal mio arrivo, le mie difficoltà iniziali a livello di metodologia, cultura calcistica, allenamenti, la lingua, tutto un contesto dove i primi mesi ho faticato tantissimo ma mi sono messo a disposizione per fare un'evoluzione e migliorarmi perché mi trovavo nella squadra più pagata al mondo, il numero uno nel ranking della FIFA. 

Avevo grandissimi compagni come Nesta, Simeone, Jaap Stam, Crespo ed essere in quel contesto mi ha dato la forza di allenarmi, di migliorarmi, di voler fare per poter apparire e riconoscere i sacrifici che Cragnotti al tempo aveva fatto andando in Brasile a prendermi. Poi tutto il percorso con Mancini, la Coppa Italia, la Banda Mancini, poi il cambiamento di Società e l'era Lotito, le immense difficoltà e il rischio di fallimenti. 

La ciliegina è stata essere capitano e segnare in un derby, nel quale siamo riusciti a vincere il 6 gennaio 2005 con una rosa veramente molto limitata, con tanti infortuni e giocatori squalificati. È un po' generico ma è bello sottolineare il passaggio perché per arrivare ad essere capitano, a segnare in un derby e riuscire a vincere una partita del genere, c'è stato un percorso dietro. Questi punti mi legano alla Lazio e ci tengo tantissimo e spero che la situazione si risolva. I tifosi? Il rispetto, l'affetto reciproco che abbiamo è fantastico e ci tengo tanto.