I nervi e i muscoli bollono. Dopo una settimana di comizi esplosivi (anti-Mourinho e contro la Lega), di corpo a corpo dialettici, i silenzi parlanti di Sarri hanno introdotto il contestatissimo anticipo di Bologna. Mau aveva protestato per le partite ravvicinate d'Europa e campionato, il tutto è stato complicato dal ko di Ciro. Il pendolo di Sarri adesso è Pedro, che giochi esterno (come sembra) o falso nueve. Il tecnico ieri ha saltato la conferenza stampa di vigilia, è passata sotto silenzio. Valgono le parole dette da Mau alla squadra tra metà settimana e le ore scorse: "Dopo il derby ci aspettano le partite più difficili. Andiamo avanti così, continuiamo con il gioco veloce". La Lazio deve sempre guardare la partita negli occhi, deve pressare con cattivismo, avanti tutta è il motto d'ispirazione. Mau ha avvertito la Lazio, il finale di settimana si è rivelato più tosto del previsto, il rischio è che manchino freschezza e lucidità, vanno trovate. L'obiettivo è centrare la terza vittoria di fila. Sarri ha saputo dispensare la squadra da alcuni compiti tattici, l'ha alleggerita mentalmente. Ora è chiamato a risolvere due difetti. La Lazio non ha mai tenuto la porta chiusa nelle sei partite di campionato: primato negativo che nell'era dei tre punti non s'era mai registrato. Ed è la squadra che ha ottenuto più punti da situazione di svantaggio (otto). È un bene e un male. Segno di grande reattività. Sarri chiede sempre partenze a razzo e continuità nei secondi tempi. Sul primo punto è stato esaudito, la Lazio ha realizzato più gol di tutti nei primi tempi del campionato (9). Sarri risfiderà Sinisa, ha perso al primo incrocio, poi non più. Contro il Bologna Mau ha vinto sette partite su otto. I conti della Lazio sono questi: ha perso solo una delle ultime nove trasferte al Dall'Ara. Sarri ha chiesto l'ultimo sforzo prima della sosta. Corriere dello Sport.

Rivivi l'ultima puntata stagionale di FootballCrazy, programma condotto da Elisa Di Iorio e dedicato a Pino Wilson. In studio Giancarlo Oddi e James Wilson
CdS | Pedro ora vale il doppio: con Ciro a casa tocca allo spagnolo trascinare i biancocelesti