Al termine della sfida tra Lazio e Cosenza il mister Stefano Sanderra è intervenuto in zona mista commentando la promozione inseguita con una cavalcata importante. Queste le sue parole: "Siamo arrivati un po' col fiatone ,i ragazzi avevano iesta pressione gestita bene. Già da La Spezia eravamo meno brillanti ma abbiam portato il risultato a casa. Siamo contenti e soddisfatti di quanto fatto, c'è una crescita dal punto di vista umano e di mentalità. Io nasco dal basso, dal sottosuolo, prima di allenare i grandi. Facevo primavera già al Messina e tornarci ora alla Lazio è stato bello, un modo per plasmare idei giocatori per farli diventare di categoria. Innanzitutto siamo nel tempo dell'urgenza, tutto e subito. Ma ci vuole tempo e ci voleva da costruire, ci abbiamo faticato. Poi nel momento della difficoltà ringrazio la società che non ha mai avuto dubbi su di me. Quando prendi una strada negativa, è difficile poi riprendersi. Ma poi la squadra ha inanellato qualcosa di importante, un lavoro assiduo da parte di tutti, non solo dei più acclamati. C'è una mole di lavoro sotto importante. 

Non dobbiamo mai accontentarci, dei margini ci sono sempre. Prima c'è l'ultima partita e poi eventuale finale di Supercoppa a cui teniamo molto. Chiaramente in un anno trasferire il calcio che si ha in testa è difficile, piano piano col lavoro si fa tutto. Non ci vuole un mese o un anno, ma una continuità di lavoro. Sono intervenuto sempre meno nello spogliatoio, grazie anche ai giocatori che sono cresciuti a livello di mentalità. Sono diventati uomini e questo mi ha reso orgoglioso. Diego Gonzalez? Ci ha dato una mano, ma non mi piace parlare dei singoli e ha un margine di crescita ancora. Infatti anche si è visto. Tuttavia devo dare merito anche a coloro che sono rimasti in panchina sempre pronti a subentrare se chiamati in causa". 

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