Si alza la posta in palio, quindi riecco Vecino. Passano i mesi, ma l’uruguaiano resta il principale paradosso della Lazio. Sarri sa di poter contare su di lui, su questo non ci piove. Nel momento del bisogno l’ex nerazzurro risponde sempre presente, ma nonostante i numeri pendano a suo favore, alla fine il numero 5 è spesso costretto ad accomodarsi in panchina. Un parziale utilizzo che non fa per niente impazzire Matias, come dimostrato dalla lite dello scorso dicembre con Sarri e la voglia di cambiare aria. La testa è “loca” da uruguaiano purosangue, ma quando torna calmo (grazie anche all’aiuto della mental coach Nicoletta, la stessa di Jacobs) non fa mai mancare il suo contributo. Basti vedere il gol vittoria di Udine oppure il match di Cagliari.

All’Unipol Domus prima è entrato come mezzala e ha fornito l’assist (il primo stagionale) a Felipe Anderson per chiudere la partita. Poi, appena ristabilito il doppio vantaggio, è arretrato in cabina di regia per aumentare muscoli e dinamismo nel finale. Difesa o attacco non fa differenza. Matias è un vero tuttofare, per questo non bisogna stupirsi se è il secondo marcatore della Lazio dietro a Immobile con 4 gol nonostante i 1051 minuti giocati finora, 15° in rosa addirittura dietro a Kamada (1058).

Adesso però il numero 5 può consolarsi col ritorno della Champions League, palcoscenico che lo esalta. Se in campionato infatti in 23 gare ha giocato solo una volta titolare, in Europa (così come in Coppa Italia e Supercoppa) la musica cambia visto che l’unica assenza è arrivata per squalifica all’Olimpico col Celtic, mentre in tutti gli altri casi Matias è stato il vero amuleto di Sarri per le grandi notti europee, sempre da regista tranne nella disfatta di Rotterdam, guarda caso.

LA GIOIA DI GUENDOUZI - Questo anche perché ormai Guendouzi è insostituibile come mezzala:

 «Tornare un giorno all’OM? È una bella domanda – ha detto il francese a Canal+ – ma oggi mi trovo molto bene alla Lazio, è un grande club italiano e siamo agli ottavi di finale di Champions League. Lavoro con un grandissimo allenatore, sono titolare, mi sta andando tutto bene e sono soddisfatto così».

L’ex OM e Vecino (anche perché Rovella non sta bene per la solita pubalgia) sono per ora favoriti per completare il pacchetto di centrocampo assieme a uno fra Kamada e Luis Alberto domani sera, ma Sarri attenderà la doppia seduta di oggi, intervallata dalla conferenza stampa (ore 14), per togliersi gli ultimi dubbi tattici e non solo. Il tecnico attenderà anche delle risposte in merito al possibile utilizzo di Patric (più probabile) e Zaccagni, ieri impegnati a Formello per il rispettivo percorso riabilitativo, ma al momento le speranze sull’esterno di poter dare un contributo col Bayern restano ridotte al lumicino. Il Messaggero

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