La bacchetta è un destro all’incrocio e il nuovo Luis Alberto tira fuori altri tre punti bollenti dal fuoco. Sempre più Mago maturo e meno cappellaio matto. Quante opere di persuasione per convincerlo, ma adesso lo spagnolo è diventato un soldato: «In questi mesi ho cambiato il mio modo di giocare. Sono un po’ meno libero, mi sacrifico in fase difensiva per dare più equilibrio al collettivo. Questo mi viene chiesto dal tecnico e piace al gruppo, quindi va bene così». Già, perché l’atteggiamento di Luis dell’ultimo anno e mezzo veniva mal digerito non solo da Sarri, ma anche da tutto lo spogliatoio. Lunedì sera gli abbracci di tutti e l’esultanza con gli occhiali per gli amici di Cadice, ma nessun rimpianto per la terra d’origine come ribadito anche in Romania: «Non ho mai detto di voler andare via». A dirla tutta infatti era stato Sarri, quasi rassegnato a novembre prima del derby, a chiederne la cessione a Lotito. Perché? La verità torna a galla proprio quando tutto si mette per il verso giusto: «La libertà la vorrebbero anche Felipe Anderson, Zaccagni e Pedro, ma bisogna ragionare da squadra in uno sport collettivo, altrimenti ci sono undici cani sciolti in campo. Luis è molto intelligente a livello tattico – la sottolineatura del tecnico – ma ora si allena anche bene, ha fatto un percorso e adesso è una pedina fondamentale. C’era un periodo in cui non voleva capire, adesso lo fa».

LA RINASCITA - È cambiato tutto quando si è toccato forse il punto più basso, dopo ritardi, allenamenti saltati, litigi come quello di Bergamo. Lotito stavolta è riuscito nell’impresa di far capire Sarri e Luis Alberto tra loro. «Non lo vendo, devono trovare un compromesso», aveva detto il patron prima di metterli l’uno di fronte all’altro per il definitivo chiarimento. A dicembre, mentre impazzavano i rumors di mercato sull’addio, è nato davvero il nuovo Mago. A tremila nel primo ritiro a dicembre a Formello, stesso discorso in quello “mini” in Turchia, con tanto di amichevoli per suggellare il ritorno dell’estro perduto. Anche i compagni – Cataldi e Pedro – lo hanno convinto a seguire il tecnico. A inizio gennaio sembrava esserci un nuovo incidente di percorso quando un’infiammazione al ginocchio gli aveva fatto saltare l’esordio a Lecce dopo lo stop del campionato. Solo un abbaglio però, perché Sarri già aveva intravisto un nuovo Luis Alberto. Ecco perché aveva sorriso orgoglioso quando, al rientro dalla debacle in Salento, proprio il Mago aveva ripreso i compagni nel confronto a Formello: «Hai messo fuori me, dovresti mettere fuori tutti adesso». Parole da leader rinato, sempre pronto a riprendere i compagni quando il ritmo è troppo basso come contro la Samp. Adesso può tutto e guai a toccarglielo a Sarri, persino quando in alcune partite manca la solidità insieme a Milinkovic a centrocampo. Ora sono 16 i punti su 45 conquistati con entrambi dal primo minuto. Eppure la loro coesistenza era scricchiolata proprio nella gara d’andata con il Napoli all’Olimpico. Dal lato sinistro c’era una prateria per le scorribande di Anguissa dopo il 20’ ed è così che il Mago regalò il posto fisso a Vecino. Al ritorno non dovrà più capitare, ma Sarri è comunque pronto a proteggerlo ora che lo ha conquistato, anche perché in passato c’era forse qualcuno che glielo aveva messo contro. Chissà se è felice di questo amore sbocciato di nuovo anche l’agente Miguel Alfaro, ormai da mercoledì scorso nella Capitale e lunedì sera in tribuna all’Olimpico. Blitz a Roma per il suo assistito, ma anche per parlare con l’amico Tare di altro materiale in mano. Da Jony ed Escalante in prestito in Spagna, ai possibili obiettivi futuri come Ferran Jutglà, attaccante del Bruges e anche lui assistito dall’agenzia You First. Tentativi per convincere il ds che intanto ha già bloccato Sallai del Friburgo per giugno.

PEDRO, ALTRA FRATTURA - Nel frattempo Pedro accusa la seconda frattura nel giro di otto giorni. Prima il setto nasale con conseguente operazione e maschera in carbonio utilizzata contro la Samp, ma ora ci sarà anche una protezione alla mano sinistra, come annunciato dalla Lazio in un comunicato: «Pedro Rodriguez ha riportato una frattura a carico della mano sinistra. Al giocatore è già stato applicato uno specifico tutore e verrà sottoposto a monitoraggio clinico quotidiano». Pedro si allenerà e sarà disponibile per Napoli. Il Messaggero/Valerio Marcangeli

La Repubblica | Lazio, Luis e il posto fisso
CorSera | Lazio, Luis Alberto deve valere come esempio