Era l’anello debole della Lazio di Sarri, il centrocampista di talento, sì, ma incapace di dare equilibrio. Il messaggio subliminale di Maurizio è stato chiaro fin dalle prime settimane: se vogliamo una squadra aggressiva, d’attacco, con il tridente, allora Luis Alberto deve stare fuori. Meglio i muscoli di Basic che i suoi piedi d’oro, insomma. E non dite che con Inzaghi lui giocava, e c’era comunque compattezza, perché significa che non tenete conto di altri aspetti: ai tempi di SimoneSarri dixit – c’era un attaccante e mezzo, non tre, e i difensori erano tre, non due, e i centrocampisti esterni erano terzini mentre oggi i terzini sono ali.

È impossibile stabilire cosa sia cambiato attorno a Luis Alberto in queste settimane. Forse è lui che è diventato più diligente e applicato sul piano tattico, e infatti Sarri lo elogia ogni volta che ripiega e recupera un pallone; forse è la Lazio che ha acquistato sicurezza e automatismi, rendendo più agevole «sopportare» il Mago; forse è Sarri che ha compreso come sia impossibile rinunciare al genio dello spagnolo se si vogliono vincere le partite. Forse è un po’ tutto questo messo assieme e mischiato, di sicuro Luis Alberto è tornato protagonista e titolare.

Luis Alberto a Cagliari ha dato spettacolo, trascinando la Lazio alla vittoria: ha conquistato il rigore, segnato il raddoppio, illuminato ogni momento della gara. Quando si esprime a questi livelli, diventa decisivo, entusiasmante. Tanto che cambia anche le prospettive della squadra biancoceleste, destinata oggi a lottare per rimanere in Europa con possibilità di successo: si sta giocando il quinto posto con Roma e Atalanta, le magie del fantasista possono avere un peso determinante. Ma una Lazio così bella apre scenari interessanti anche per il futuro, per la prossima stagione: Sarri sta costruendo una formazione che diverte e ottiene buoni risultati, un habitat nel quale Luis Alberto alla fine potrebbe rimanere. Luis Alberto spera da tempo di tornare a giocare in Spagna, perché gli manca la Liga. Ma adesso si avvicina a questa idea con un atteggiamento diverso rispetto a quello dirompente del recente passato.

Ora manifesta il desiderio, però senza forzare la mano a Lotito. Se arriverà un’offerta adeguata, alla Lazio e a lui, allora la valuteranno assieme. Altrimenti resterà volentieri – o quasi – a Roma per far crescere la squadra di Sarri. CorriereDellaSera/Stefano Agresti

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