Ci sono partite in cui si vede la Lazio che dovrebbe essere e altre in cui la Lazio non si vede più. Vale per la squadra e anche, nello specifico, per gli attaccanti. Il tema dell'attacco è un tema caldo e lo sarà fino alla fine della stagione. L'idea di aggiungere un'ala già a gennaio si inquadra nelle valutazioni che la società sta già facendo per il futuro. I centravanti (Immobile e Castellanos) hanno segnato solo 6 gol in campionato e le ali sono incostanti. Ci sono poi le problematiche relative ai contratti, alcuni in scadenza e altri da rinnovare. Il Corriere dello Sport ha dunque analizzato nello specifico la situazione dei sei calciatori del reparto offensivo.

CIRO E TATY - Molte strategie dipenderanno da ciò che farà Ciro. Il pensiero di lasciare la Lazio a gennaio è svanito, ma a giugno sarà tutto da riconsiderare. Se dall'Arabia si rifaranno vivi, come reagirà Immobile? Un'offerta monstre probabilmente la valuterebbe. Ciro vive nuove sofferenze, fisiche e calcistiche: in campo viene servito poco e male, la Lazio arranca al tiro e lui è il primo a pagarne le conseguenze. Dopo l'infortunio a Empoli è subentrato Castellanos, ma poi si è stirato anche lui. L'argentino rimarrà sicuramente il prossimo anno, ma deve comunque garantire più gol.

FELIPE E ZACCAGNI - Sono le ali titolari del tridente. Il primo è vicino alla partenza a parametro zero, il secondo aspetta il rinnovo. Lotito ha iniziato ad aprire agli adeguamenti e il prossimo passo lo compirà per trattare i rinnovi in scadenza. Zaccagni è il primo da blindare perché dal prossimo anno sarebbe libero di accordarsi con chiunque. Vuole restare, manca l'accordo economico. A fine mercato potrebbe esserci un nuovo incontro per riaprire la trattativa interrotta a luglio, domanda e offerta non sono poi così lontane. A settembre però ci fu uno strappo dopo alcune dichiarazioni dell'agente Giuffredi, anche se poi si è chiarito con Fabiani.

ISAKSEN E PEDRO - Isaksen era stato rilanciato titolare a Udine per poi infortunarsi. E' entrato in corsa al derby e poi rigiocato con il Lecce, ma Sarri l'ha sostituito a fine primo tempo suscitando la sua contrarietà. Ha dovuto aspettare per sentire fiducia, anche se non l'ha ancora conquistata del tutto. E' un investimento costoso e la società continuerà a puntare su di lui. Pedro, invece, partirà. Servirà però un accordo d'uscita perché, avendo superato le 25 presenze stagionali, è scattato il rinnovo automatico fino al 2025. Il suo calo è evidente e ci sarà un confronto a fine stagione in cui si tenterà la separazione consensuale.

 
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