A Graz la Lazio deve per forza cominciare a rimediare a quella differenza reti che, con un girone F al momento (tutti a 3 punti) più che equilibrato, la spinge addirittura al terzo posto: «Veniamo qui con la massima umiltà – ammette Sarria rimettere a posto la situazione in classifica contro un avversario intenso e tosto». Guai a sottovalutarlo. Anche perché i biancocelesti hanno perso quattro delle ultime cinque sfide contro squadre austriache nelle maggiori competizioni europee, inclusa una sconfitta contro lo Sturm Graz nel dicembre 2002. Nella mente c’è ancora l'incubo di Salisburgo con l’eliminazione ai quarti di Europa League, miglior traguardo dell’era Lotito in questo torneo. Sarri ammette subito: «Quest’anno siamo più avanti a livello tattico, ma con 8 nuovi acquisti siamo comunque ripartiti da zero. Questa rosa non è ancora adeguata per tre fronti, speriamo di poter rispondere diversamente a gennaio. Altrimenti il percorso sarà ancora più lungo». Domenica pomeriggio all’Olimpico, Sarri ha parlato con Lotito e ha insistito di nuovo, intanto per il terzino sinistro: Valeri della Cremonese ha superato Parisi nel suo gradimento, anche perché costerebbe molto meno.

 

Immobile è in dubbio, ma Sarri stasera vuole farlo giocare a ogni costo, Pedro è pronto a far riposare uno tra Zaccagni e Felipe Anderson. Sarri non ha detto nulla, ma ieri sera ha confidato che farà al massimo 3-4 cambi perché «a Herning eravamo alla fine di un ciclo, adesso lo abbiamo appena ricominciato dopo lo stop. E in Europa dobbiamo tornare subito al successo». Vecino dovrebbe sostituire Milinkovic (cresciuto qui a Graz), Sarri sembra orientato a schierare il tandem Gila-Romagnoli. Dalla porta non si muove Provedel, Hysaj insidia Lazzari a destra, Marusic scenderà in campo dal 1'.

Il Messaggero

 
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