Luca Crecco
Luca Crecco

Ebbene sì Laziali, oggi è un giorno di festa, oggi ricorrono esattamente 11 anni da quel 26 maggio 2013 che ha regalato una delle gioie più forti - per i più giovani la più forte in assoluto - della storia biancoceleste. 71' Lulic: un minuto e un giocatore che resteranno per sempre impressi nel cuore di ogni tifoso laziale. Gli eroi che alzarono la coppa al cielo davanti agli eterni rivali, proprio l'anno scorso si sono ritrovati in campo per celebrare il decimo anniversario di quella storica data; tra questi c'era anche Luca Crecco che undici anni prima si trovava in panchina per quell'appuntamento con la storia e che l'anno scorso ha provato il brivido di rialzare nuovamente quella coppa tanto sognata. 

Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, Luca Crecco, grande tifoso della Lazio che ha fatto tutta la trafila con le giovanili biancocelesti fino all'esordio in Serie A ed in Europa, ha ricordato le emozioni vissute undici anni fa e quelle provate lo scorso anno davanti ad uno Stadio Olimpico tutto esaurito per omaggiarli. L'attuale giocatore del Latina ha poi parlato anche di Simone Inzaghi, allenatore che lo ha accompagnato sin dalle giovanili e dell'attuale stagione della Lazio.

Domani è una data importante e l’anno scorso c’è stata una grande festa proprio per il decimo anniversario; qual è stato il momento più emozionante dell’anno scorso e che effetto ha fatto rivedere tutti i compagni?

Il momento più emozionante è stato proprio riunirsi con tutti e rivederli dopo tanto tempo e questo mi ha fatto davvero piacere. La cosa ancora più bella è stata entrare in campo davanti ad uno stadio pieno, risentire ancora l’affetto dei tifosi è stata una cosa magnifica. 

 

C’è un aneddoto particolare di quel 26 maggio o un momento chiave che ricordi?

Quando ripenso a quella partita, ricordo molto bene che a me personalmente tremavano le gambe perché era una partita talmente sentita che non saprei spiegarla. Io poi non l’ho giocata perché ero molto giovane, ma da tifoso della Lazio stando in panchina in una partita del genere e vincerla così è stato un sogno. È stata una delle giornate più belle della mia vita

 

Con chi sei rimasto più in contatto di quella squadra? E chi era il giocatore più forte che quando lo vedevi era evidente fosse di un’altra categoria

Per un po’ di anni sono rimasto in contatto con Strakosha, con Felipe Anderson e con Radu con cui ci mandiamo ancora qualche messaggio. Il più forte di tutti era Klose che era di un altro livello 

Klose esultanza
Fraioli

Ti aspettavi questo percorso di Inzaghi? E qual è il suo segreto?

Non mi aspettavo che arrivasse ad esempio in Finale di Champions League lo scorso anno; però sicuramente per come allenava e per come era preparato sapevo che avrebbe fatto una grande carriera.

Quello che ho sempre detto su Inzaghi è che lui su una rosa di 25 giocatori li fa sentire tutti importanti e questo non è scontato, perché molti allenatori tante volte lavorano solo con gli undici o con i tredici che pensano di far scendere in campo e gli altri li trattano diversamente. Mentre la sua forza invece è proprio quella di trattare tutti allo stesso modo e se anche tu sei il più giovane della rosa ti senti come uno dei più forti.

 

Per concludere, questa stagione per la Lazio è stata un po’ sfortunata cosa ne pensi in merito e come vedi Tudor come nuovo allenatore?

Quest’anno l’ho seguita un po’ meno perché giocando anche noi di domenica (con il Latina ndr.) non ho avuto sempre modo di vederla. Purtroppo è stata una stagione complicata e una delle più brutte degli ultimi anni che ricordo. Tudor è un allenatore preparato e mi piace come trascinatore mi sembra uno molto carismatico che ti porta tanta grinta e espero che l’anno prossimo possano fare meglio  

 

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