Il lampo di venerdì deve tornare a essere una luce continua. Non basta una singola fiammata, per certificare il suo l’effettivo ritorno oggi contro il Venezia (ore 16.30) Felipe Anderson è chiamato a confermarsi. Come con il Genoa, toccherà a lui guidare l’attacco della Lazio, orfano di Immobile positivo al Covid (Muriqi non è mai stato preso in considerazione, è sul mercato).

Supportato da due ali di primissima fascia pronte a spiccare il volo (Zaccagni e Pedro), il brasiliano avrà la libertà di agire da ‘falso nueve’, partendo dal centro per spostarsi ovunque ritenga più opportuno, senza dare punti di riferimento. Ha dimostrato di saperlo fare, Felipe Anderson, che ha stupito contro il Genoa anche per la capacità di attaccare lo spazio.

Dopo due mesi difficili, in cui ha perso anche il posto in favore di Zaccagni, il 28enne esterno brasiliano ha finalmente avuto un sussulto. Fisico, tecnico e anche mentale: l’assist spacca-partita a Pedro nasce proprio perché Felipe, attivo di testa, ha intuito prima le intenzioni di Ghiglione e, grazie alla sua rapidità, ha anticipato Vasquez, per poi andare sul fondo e regalare a Pedro una palla d’oro.

Anche Sarri è sobbalzato dalla panchina, era da settimane che voleva vedere un Felipe Anderson in questa versione: “Felipe è tornato a essere vivo. Io gli dico sempre che ha il pulsante on e off, quando è in modalità on può giocare in ogni squadra perché ha qualità enormi”. Occhio però a non crederci troppo, può essere anche solo un’illusione quella dell’ex West Ham. Che oggi dovrà fare il regalo di Natale alla Lazio (che non vince da 74 anni al ‘Penzo), a Sarri e a tutti i tifosi, che arriveranno in massa nella Laguna di Venezia: 2647 i biglietti venduti per un settore ospiti che sarà tutto esaurito. TuttoMercatoWeb\Riccardo Caponetti

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