Seltsam
Seltsam - Riutilizzabile

Lorenzo Giovanniello, in arte Seltsam, sta facendo molto parlare di sé, la sua canzone Mille Risse suona tra gli spalti dello stadio Olimpico, la prima volta in occasione dell'intervallo di Lazio-Torino nella stagione 2024/2025. Riguardo l'incontro delle aquile a casa del Genoa, in programma lunedì 29 settembre alle ore 20:45, e della situazione attuale che sta vivendo la Lazio, il cantante ha rilasciato delle dichiarazioni ai taccuini di LazioPress.

Le dichiarazioni di Seltsam a LazioPress

La nascita della sua fede laziale 

Papà è della Lazio e si sa, si tifa sempre la squadra di tuo papà. Prima partita allo stadio è stata Lazio-Olympiakos, Coppa dei Campioni 2007, usciamo dallo stadio e mi prende in braccio Pandev. Da lì mi prende una fissazione per Goran Pandev, tipo che quando segnava Rocchi e non segnava Pandev rosicavo, poi è stato sostituito da Mauro Matías Zàrate che è stato il primo giocatore fenomenale che abbiamo avuto o che almeno di cui io ne abbia memoria. 

La fede laziale nasce con papà poi si sviluppa piano piano negli anni, penso che sia una delle fedi, la mia e quella dei ragazzi della mia generazione, più veritiera perché capisco che ci sono tantissimi laziali che tra l'80 e il 90 si sono fatti la Serie B, però pure noi classe 2000/2001/ 2002 abbiamo rischiato la Serie B due o tre volte. Adesso hai una squadra che ti può permettere di non pensare alla serie B, prima mi ricordo una difesa con Trobiani, Siviglia, Manfredini, Mudingayi, Ledesma, era pesante prima. Adesso ci si lamenta di Castellanos ma io ho cominciato a tifare che le due scelte per fare le punte erano Tare e Mutarelli.

Cosa ha provato sentendo la sua Mille Risse all'Olimpico 

Lazio-Torino è stato bellissimo, soprattutto perché era totalmente inaspettato, mentre al derby qualcosa sapevo, me l'avevano detto e infatti ero venuto apposta, perché poi io non vado in curva, di solito vado in Tevere ma avevamo trovato il biglietto soltanto in curva. È stato bello ma io resterò sempre più tifoso che amante del suo lavoro, quindi, sinceramente se all'inizio mi avessero detto “vinci e non ti mettiamo la canzone allo stadio oppure perdi ma ti mettono la canzone” avrei scelto di vincere. Quando vivi in simbiosi con la tua squadra è necessario.

Se ha un po' di fiducia per l'incontro Genoa-Lazio e il pensiero sul Comandante 

No, finito. Io ho tanta fiducia in Sarri, una cosa che mi piacerebbe dire agli altri laziali, che già li comincio a sentire che sono contro Sarri e dicono di Baroni, lui ci ha dato una dimostrazione d'amore e d'affetto che mancava da tanto, non mi ricordo di un giocatore che l'abbia fatto negli ultimi 20 anni, non mi ricordo di un calciatore, di un allenatore che ha messo davanti la Lazio a tutto il resto. Immobile quando ha voluto andarsene se n'è andato, Sergej la stessa cosa, Luis Alberto la stessa cosa, Felipe la stessa cosa. Uno che potrebbe fare un gesto del genere potrebbe essere Rovella ma nel futuro. Adesso Sarri è l'unica persona in tutta la Lazio che ha messo la Lazio al primo posto, quindi io non andrei contro il mister perché è la nostra unica strada per risognare qualcosa.

L'intervista prosegue nella pagina successiva 

Disordini a Nizza, la Roma ora rischia grosso: parola alla UEFA
Termina la campagna abbonamenti della Lazio: ecco il dato finale