Roma e Lazio, ad un mese dal derby, guardano la classifica e sanno che, mettendo da parte problemi e magagne, potrebbero ancora raggiungere il quarto posto. Le squadre sono così vicine in classifica, separate da soli due punti, ma così lontane. La Lazio in tre gare ha raccolto 7 punti, la Roma solo 3; Mourinho e Sarri sono ancora avvinghiati alle loro abitudini, al loro modo di essere, ma scossi da sensazioni diverse. All'ultima di campionato, il portoghese ha fatto il gesto del telefono a Pairetto ed ha rimediato l'ennesima espulsione in carriera; Sarri, invece, rimane seduto intento a prendere appunti sulla squadra che, nonostante fosse decimata, ha rischiato di vincere a Udine. Ecco la differenza tra le romane: la Lazio ha ricevuto un solo rinforzo dal mercato, ma sembra avviata su una buona strada e, nonostante tutto, è appena a -1 dalla scorsa stagione, ha il secondo miglior attacco ed è prima per assist e km percorsi; la Roma, invece, sembra in crisi, ha perso entusiasmo per gli acquisti invernali e in più il tecnico sembra non riuscire più a incidere su una squadra ormai poco coesa, precipitata a -9 rispetto allo scorso anno, ultima per km percorsi, col settimo attacco e settima per assist. In un campionato simile, basterebbero tre vittorie di fila per cambiare le carte in tavola. La Roma ne ha vinte tre di fila solo ad inizio campionato, Sarri fa notare che senza gli impegni europei avrebbero più punti: se dovesse uscire dall'Europa League giovedì, potrebbe spiccare il volo e planare sul quarto posto.

Il Messaggero/Andrea Sorrentino
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