Domenica sera alle ore 21 andrà in scena la sfida tra Udinese e Lazio alla Dacia Arena, una partita complessa in un campo assai difficile ma che sa di vera e propria sfida Champions per i biancocelesti. Una chiamata a cui rispondere al volo per rialzarsi da un periodo difficile che ha visto i biancocelesti perdere troppi punti. Per analizzare questa sfida è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it l'ex giocatore dell'Udinese Andrea Manzo.

Che partita si aspetta da Udinese-Lazio? 

Credo che la Lazio abbia preso un buon piglio per arrivare all'obiettivo in questo momento, la qualificazione in Champions. C'è stato un momento che la Lazio ha recuperato su tutti, partendo dalla vittoria sul Milan mettendola sotto. Da lì ha recuperato punti su punti mettendosi al secondo posto. Poi ora c'è la Juventus a cui hanno ridato i punti, ma Inter a parte nell'ultimo mese, in precedenza è stata la squadra con più continuità di risultati. 

La Lazio si qualificherà in Champions League?

Credo di si, dopo l'Udinese ci sono Cremonese e Empoli. La prima ha qualcosa con cui sperare ancora per la salvezza, ma l'Empoli è oramai salvo. Come l'Udinese, che ha fuori alcuni giocatori. Poi ho sentito parlare Milinkovic-Savic, ha parlato in modo propositivo e credo che se anche dovesse lasciare la squadra, vuole farlo comunque in Champions, per me è un messaggio importante. Penso sia il traino di questa squadra. Inoltre è tornato anche Immobile: credo possa crescere la voglia di arrivare all'obiettivo anche con lui che è il finalizzatore del gioco. 

Il lavoro di Sarri come lo giudica fin qui? 

Io credo che al mister bisogna dare una rosa con giocatori che lui predilige: credo sia molto preparato e riesce a far giocare bene le squadre. Dandogli una rosa importante forse può competere in due competizioni. Con il Chelsea fece bene ambo le parti, vincendo anche l'Europa League. Dandogli allora una rosa completa, dove ad esempio Immobile venga sostituito adeguatamente, credo che riesca a dare questa forma, questo gioco, questa identità facendola diventare una squadra che gioca bene, con delle idee. Poi a volte forse si focalizza su alcune cose, ma bisogna dargli atto che è un buon allenatore. 

L'Udinese invece era partito benissimo per poi avere una flessione: bisogna continuare su questa strada? 

Io credo che Sottil abbia fatto un ottimo lavoro, una squadra nuova dove deve inserire dei giocatori e sulle ali dell'entusiasmo riescono a fare dei risultati. Poi c'è stato un momento in cui la squadra non si è espressa al meglio. Ma ora mi sembrano in ripresa, che ha creato solidità con giocatori come Udogie, che mi sembra richiesto dalla Premier, cresciuto. Ma anche Lovric che era qui a Lugano ed è cresciuto tantissimo. L'ho visto qui e ora è molto migliorato, con personalità: fa gol, si inserisce. Ha fatto un buon lavoro, dove sono cresciuti questi giocatori. Poi è logico, l'Udinese vive molto sul cedere i giocatori prendendone altri e ricostruendo. Ma questo campionato è stato buono. 

Il periodo in cui stava all'Udinese in Serie B ha affrontato la Lazio in uno dei periodi peggiori: che ricordi ha di quella squadra? 

Sai ho sempre avuto una simpatia per la Lazio, non me ne vogliano i romanisti. Ma ci mancò poco che potevo venire alla Lazio perché c'era allora Simoni come allenatore e, come si è saputo sui giornali, mi aveva richiesto per venire in biancoceleste. MI è sempre stata simpatica su tutti i punti di vista. Poi ho avuto un buon rapporto anche con Giorgione Chinaglia, ci siamo conosciuti quando giocava al Kosmos. La Lazio è sempre stata una squadra a me simpatica, mi ricordo ancora lo scudetto: Garlaschelli, Nanni, il povero Re Cecconi. Aveva una squadra che mi piaceva molto, forse perché era l'antagonista della Juve. I bianconeri o li ami o non li simpatizzi diciamo. Poi più avanti il periodo di Nesta, Vieri, poi Crespo. La Lazio prendeva tutti, era bello. Negli anni in cui giocavo io la Lazio salì poi retrocesse subito. Un altro tipo di squadra. Ad oggi ho bei ricordi inerenti alla Lazio. 

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