il 27 febbraio è il compleanno di uno dei giocatori più importanti degli ultimi anni nonché uno dei centrocampisti che sta scrivendo da tempo pagine importanti di storia: Sergej Milinkovic-Savic. Arrivato a Roma a 20 anno, il "ragazzo", giovane talento del Genk arrivato per 10 milioni, è divenuto uomo e calciatore affermato con un talento che spesso ha accostato il suo nome a quello di grandi squadre nella realtà calcistica europea. Voci che, però, negli anni non hanno mai pesato sul suo contributo alla causa Lazio, per cui ha sempre lottato guadagnandosi l'amore di tutti i tifosi. Una dichiarazione, quella da parte sua, che era in realtà arrivata già a Firenze verso la fine del 2015: la città a cui aveva già fatto visita e con cui si stava per legare proprio nell'estate in cui, ripensandoci all'ultimo, accettò di entrare nel mondo Lazio per poi iniziare di volta in volta a scrivere pagine importanti lo vide anche segnare proprio contro i viola nella vittoria esterna per 1-3 ed esultare indicandosi lo stemma della Lazio. Da quel momento l'esperienza in biancoceleste è divenuta un'emozione continua per il centrocampista, che ha alternato la gioia di vittorie come quella in Coppa Italia nel 2019 o in Supercoppa nello stesso anno e nel 2017, ma anche le lacrime di sconfitte di squadra, come la Champions mancata, o personali come il suo ritorno al gol contro il Cagliari nel 2018 dopo un periodo difficile in cui si era iniziato a criticare anche uno dei punti fissi della squadra di Inzaghi. Un percorso importante che, già da tempo, vede anche le voci di un addio sempre più vicino: una circostanza che, alla fine, lo ha sempre visto rimanere. Il contratto è in scadenza nel 2024 e più che mai si parla di un suo addio: quello che è certo, comunque andrà, è che per 8 anni Milinkovic ha scritto indissolubilmente il suo nome nella storia della Lazio.

Lazio-Sampdoria, Provedel pronto a tagliare un traguardo importante: obbiettivo un nuovo clean sheet
Lazio-Sampdoria: le probabili formazioni