La tempesta è passata, le onde si sono abbassate, il vento ha smesso di soffiare ed il Comandante ha dato ordine di tirare le cime per spiegare le vele. Accantonando le metafore, si può però dire che sembra davvero tornato il sereno in casa Lazio: derby vinto, 5 successi consecutivi, le varie “bella intestina” (tra i partiti del #Sarriout o meno) finalmente cessate e con il nostro caro toscanaccio che non dovrà più perdere tempo a rispondere alle tenzoni dell’incantatore portoghese. In un momento storico in cui già si osanna un novello allenatore, che per carità avrà senz’altro una grande esperienza dell'ambiente e buone capacità ma che ancora non ha mai messo piede su una panchina di Serie A; gli uomini di campo passano sempre in secondo piano e chissà che questa non si riveli però una fortuna.

Mister Sarri è l’emblema dell’essere contro l’apparire, portavoce della schiettezza e onestà anche quando la verità è dura da digerire. Purtroppo non gode della massima fiducia di tutta la tifoseria, forse proprio per i suoi modi, seppur per i risultati e per le parole sull’ambiente meriterebbe molto, se non amore almeno tanta fiducia. Eppure quando si parla di lui si è sempre un po’ restii, non ci si espone mai abbastanza, talvolta non si vede l’ora di una buona occasione per criticarlo: attenzione errori ne ha commessi anche lui come tutti, ma anche quando durante Lazio-Inter allo stadio era partito un principio di contestazione non ha risposto a parole, bensì con i risultati sul campo, infilando 5 successi consecutivi, di cui uno che ha sortito effetti devastanti sull’altra sponda.

Nell’ultima conferenza stampa ha dichiarato di voler alzare trofei utili alla società oltre che all’allenatore e secondo lui la Supercoppa non rientra fra questi, ma dopo una stagione da sogno come quella dello scorso anno con il secondo posto conquistato, perché non provare ad alzare un trofeo che darebbe tutto un altro sapore alla sua avventura in biancoceleste? Dalle sue parole si evince che i suoi progetti per questa Lazio siano molto ambiziosi, ma nel frattempo mettere in bacheca un trofeo metterebbe un secondo mattoncino dopo la scorsa annata, darebbe vitalità alla piazza e farebbe convertire molti al "sarrismo", con un secondo posto ed un trofeo non si potrebbe fare altrimenti. La semifinale è purtroppo senza dubbio proibitiva, ma nella partita secca, priva di supplementari e con eventuali calci di rigore diretti non si sa mai. Il dato incontrovertibile è che alzare un trofeo in questa stagione renderebbe memorabile la panchina di Sarri e lo lancerebbe subito alle spalle dei mostri sacri dell’Olimpo Biancoceleste, tentar non nuoce e questo lo sa: "Siccome dobbiamo fare 6000 km, sarà giusto andare là e lottare."

Basic: "Sono pronto ed in forma, non vedo l'ora di giocare…"
ESCLUSIVA | Danilo Galdino: "Domani, dalle 10:00 alle 14:00, tornerete a sentirci tutti i giorni, sulle nuove frequenze di Radio Olympia"
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