Il rapporto con il fratello Marco

Ci videochiamiamo ogni giorno, mi ripete: “Io sono qua”. Quando è scomparsa nostra madre ci siamo aiutati a vicenda, siamo cresciuti insieme, poi c’è stata qualche discussione su cose banali. Cazzate, dico oggi. Provo a recuperare con lui il tempo perso. Vuole organizzare una partita di beneficenza all’Olimpico tra gli azzurri del 2006 e l’All Star di stranieri del passato». 

Anche lei era a Berlino per la finale di quel Mondiale? 

Con Maura. Al gol di Marco mi ritrovai abbracciato a un tifoso con la bandiera svizzera dipinta sulla guancia, pensai: “Che cavolo ci fa qua?”. Un momento bellissimo, di grande orgoglio per mio fratello». 

Il primo ricordo con un pallone? 

Al campo Matarrese, in terra, dove si allenavano le giovanili del Bari, mio padre lavorava lì. Tornavo a casa con le ginocchia sbucciate. Il calcio è stato il filo conduttore della mia vita. A 23 anni mi sono reso conto che non sarei arrivato ad alti livelli e ho smesso di giocare. Sono diventato agente, ho fatto una buona carriera». Nel mezzo ha fatto la tv. «Grazie a Simona Ventura, mi ha scritto anche in questi giorni. Portai a Quelli che il Calcio il video di un ragazzo brasiliano, lei mi chiese di andare a visionarlo in Brasile. Dovevo partire con Ana Laura Ribas, ma non salì sull’aereo perché azzannarono il suo cane al parco. Ho partecipato a 90° minuto, alla Domenica Sportiva e al Calciomercato di Sky, poi ho fatto L’Isola dei Famosi: restai solo undici giorni, Gianfilippo non stava bene». 

Cosa rappresenta per lei sua moglie? 

È il mio faro, mi dà la forza per andare avanti, altrimenti avrei già mollato. Prima della diagnosi ci eravamo allontanati, ero andato via di casa. Con la malattia ci siamo riavvicinati. Sarei perso senza di lei»

Il messaggio che le ha fatto più piacere? 

Forse quello di Pancaro. Avevamo avuto dei problemi, ha saputo andare oltre, lui come tanti altri.

Qual è la cosa che più la spaventa oggi? 

Non veder crescere i miei figli.

Dentro di lei c’è ancora speranza? 

Con la malattia che ho mi è vietato averla. Provo a vivere al massimo, finché posso. E di notte sogno di correre.

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