Archiviata la sfida di Europa League contro lo Sturm Graz, terminata con il risultato di 2-2, la Lazio si prepara ad affrontare l'Udinese nel prossimo impegno di campionato. Domenica alle ore 15:00 andrà in scena all'Olimpico il match contro i friulani, forti del pareggio ottenuto contro l'Atalanta e di un grandioso avvio di stagione. In occasione di questo importante incontro, la redazione di LazioPress.it ha contattato in esclusiva l'ex bianconero Giuseppe Dossena.

Cosa ne pensa di questa Udinese che tanto sta sorprendendo in questo avvio di stagione?

"Una squadra fortissima, bene preparata e fisica, non è un caso che si trovi lì in classifica. Lo dimostra il pareggio ottenuto in rimonta contro l'Atalanta, è una squadra molto solida e competitiva. I quesito momento sta esprimendo al massimo le proprie potenzialità."

Cosa è cambiato in questa squadra?

"Dopo anni in cui lottava per non retrocedere, questo è il primo in cui l'Udinese ritorna ad essere protagonista come quando arrivò a giocarsi il preliminare di Champions con l'Arsenal. Forse quest'anno la Società ha posto un'attenzione diversa, sono arrivati calciatori di grande prospettiva e potenzialità. Personalmente mi stavo meravigliando del fatto che questo club non riuscisse ancora a battersi per qualcosa di importante, per lo scouting e la gestione che sono sempre stati all'avanguardia. La novità non sta dunque nel vederli lottare per determinate posizioni, ma vederli lottare per non retrocedere. Questo è il campionato che ci aspetta sempre dall'Udinese."

A fronte di queste buone prestazioni, che partita si aspetta tra Lazio e Udinese?

"Mi aspetto una partita tosta. La Lazio sta vivendo un momento molto positivo, in cui finalmente ha trovato equilibrio ed è meno altalenante nelle prestazioni. Sta trovando molto bene la via del gol, ma questa non è una novità perché Immobile è sempre stato una garanzia. Vedo però una squadra più solida, che gestisce bene le pause durante la partita. Sarà sicuramente una sfida di altissimo livello per il nostro campionato."

Pensa che l'impegno in Europa League possa incidere sulla prestazione della squadra di Sarri contro i Friulani? 

"Siamo ancora all'inizio, quindi le fatiche si faranno sentire più avanti nella stagione. Certo è che la Lazio concederà qualcosa all'Udinese, però il campionato è appena partito e quella degli impegni di coppa è una variabile che non penso possa incidere molto anche sa va tenuta in considerazione."  

Qual'è l'aspetto più temibile dell'Udinese?

"La squadra di Sottil è molto completa: può impegnati sul pian tecnico, fisico, mentale, tattico. Per affrontare l'Udinese adesso ci vuole la miglior Lazio, come lo è attualmente. Diciamo che si scontrano due squadre nel pieno delle loro potenzialità, perciò beati i tifosi che potranno assistere a questa sfida."

Da ex centrocampista, come giudica la situazione in casa Lazio legata a Luis Alberto? Meriterebbe ancora più considerazione da parte di Sarri?

"Non so cosa ci sia dietro, so solo che Luis Alberto è un talento immenso. È un giocatore che a me piace tantissimo, poi se negli allenamenti o fuori dal campo non rappresenta delle garanzie è un altro conto, ma se lo devo prendere per le qualità io lo terrei in campo sempre comunque e a prescindere. Non penso comunque che Sarri sia tanto stupido o miope da non notare ciò che vedo io nello spagnolo, per questo ci deve essere qualcosa dietro di non grave e penalizzante, ma che mette in condizione il tecnico di avere dei dubbi su un aspetto che noi non vediamo."

A proposito di Sarri, come commenta il lavoro che sta portando avanti sulla panchina biancoceleste?

"Ci ha messo un po di tempo, ha cambiato la sua filosofia. Le esperienze gli sono servite in quanto ha diretto club importanti. Per me come allenatore è una garanzia, bisogna dargli il merito per come fa girare le proprie squadre. La Lazio è pressante, spettacolare e gioca, e di certo il tecnico fa sempre la sua parte in questo."

Dove vede Lazio e Udinese al termine della stagione?

"Sono due squadre che possono arrivare in alto, e questo grazie anche al campionato che è molto aperto. Negli ultimi anni è sempre stato così, c'è gloria per tutti e non solo per le solite note. È solo una questione di volontà, forza, coraggio e quel pizzico di fortuna necessaria per prendersi la gloria. Bisogna rimanere sul pezzo per 10 mesi in questa che è una stagione molto complicata, ma proprio per questo chi ha maggiore tenuta nervosa poi va in alto secondo me. L'Udinese per la qualità dei propri effettivi può puntar a questo."

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