Lotito
Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images Via One Football

La Società Sportiva Lazio non ha mai vissuto una situazione finanziaria così delicata dal 2004, anno in cui il presidente Lotito ha preso, per la prima volta, le redini della squadra. Inoltre, questo è un periodo assolutamente particolare: siamo in pieno calciomercato e ogni società si deve occupare di preparare la squadra adatta alla prossima stagione, cosa che i tifosi biancocelesti si aspettano anche per la Lazio. Proprio il Presidente ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Messaggero, trattando di molti temi: dal mercato, alla situazione finanziaria della società, fino a parlare di Sarri

L’intervista integrale di Lotito:

Sulle esigenze di mercato

In questo momento non c’è alcun bisogno di comprare. Piuttosto c’è il problema tecnico contrario: dobbiamo vendere perché ci sono troppi esuberi per una sola competizione più la Coppa Italia, parliamo di 28 giocatori di movimento.

In uscita Fares, Basic, Cancellieri, Cataldi, poi?

Non vendo nessun altro. Abbiamo grandi giocatori e lo dimostra il fatto che tutti ce li chiedano. Ho detto no ad offerte importanti per Rovella, Tavares, Isaksen, Guendouzi e Castellanos. A gennaio questa squadra era prima in Europa e in Champions, poi si è persa con le piccole, strada facendo.

Lotito non mostra nessun dubbio o ripensamento sull’organico attuale, la convinzione della società e che Baroni abbia fallito: è proprio la mancata qualificazione alle coppe (sfumata all’ultima giornata) il motivo per cui, anche volendo fare qualche aggiustamento, il mercato oggi è paralizzato. Senza gli introiti Uefa a coprire le spese pregresse (già 40 milioni impegnati in obblighi di riscatto), l’ostacolo non è superabile come è sempre accaduto in questi ultimi otto anni. Ciò che tanti non sanno, infatti, è che stavolta, con gli esborsi postdatati (gli ultimi a gennaio per Belahyane e Provstgaard) senza nuovi ricavi, la Lazio ha sforato anche gli altri due parametri Uefa, ovvero gli indicatori di indebitamento (di circa 200 milioni) e il costo del lavoro allargato. In questo stato, lo stop degli acquisti diventa quasi automatico. Lotito e Fabiani parlano di un voler cedere nessun big, ma in realtà è un modo per spingere l’Inter a versare 50 milioni della clausola rescissoria di Rovella, scatenando l’asta fra la Premier e la Liga, ottenendo anche 35-40 per il Taty (il regista e l’argentino possono diventare le uniche chiavi di casa per liberare altri acquisti, ma servono quelle cifre oppure privarsene non ha senso).

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