Lotito e il piano per rilanciare la Lazio: ”Siamo una società sana, ecco cosa faremo…”
Lotito ha un piano: le sue parole ai taccuini del quotidiano Il Corriere della Sera

In questo momento storico la Lazio sta affrontando, in quanto società oltre che sul campo, un momento particolarissimo. È noto a tutti che, a causa del mancato rispetto dei tre parametri imposti dalla Figc, la Lazio quest’estate ha dovuto accettare il blocco del mercato. Adesso, il presidente Lotito ha solo sei giorni per risanare la Lazio ed entro il 30 settembre il suo piano dovrà dimostrarsi funzionale.
Cosa sta succedendo?
Il consiglio di gestione della Lazio, in queste ore, ha approvato il progetto di bilancio separato e consolidato il 30 giugno 2025. Esso registra una perdita netta di 17,16 milioni contro l’utile di 38,5 dell’esercizio precedente. Il giro d’affari si è attestato a 143,5 milioni, un valore di quasi 50 milioni di introiti in meno rispetto alla stagione 2023-2024. Stiamo parlando dei minori introiti legati alla partecipazione all’Europa League, anziché alla Champions. I costi operativi sono scesi del 12,2%, soprattutto grazie alla riduzione del costo del personale. Il piano di Lotito prevede proprio questo: il ritorno all’equilibrio economico-finanziario, grazie a cessioni future, nuove sponsorizzazioni e alla valorizzazione della rosa.
Le parole di Lotito a Il Corriere della Sera: il suo piano
La Lazio è una società sana. Lo dimostrano gli investimenti fatti, per esempio, su Formello o per la progettazione dello stadio. Questo è un club virtuoso, ma il blocco del mercato ci ha penalizzato. Non abbiamo potuto sfruttare alcune plusvalenze, circa 20-30 milioni, che aveva programmato. Io stesso ho deciso di non perdere alcun giocatori, per quanto le offerte fossero convenienti, perché non avremmo potuto sostituirli. Vogliamo sfruttare il player trading, come fatto per Tchaouna, ma così eravamo impossibilitati a farlo. I giocatori non possono perdere valore perché hanno qualità riconosciute. Non aveva senso usare un metodo nel primo semestre, abolirlo dal 1 luglio e usarne poi un altro. Da adesso ci si è adattati alla Uefa: questa società non ha leasing, bond o mutui aperti. I vari investimenti ci hanno, però, penalizzato: lo considero un controsenso. Per fotografare il vero stato di salute di un’azienda andrebbe introdotto l’indice di solidità che dovrebbe tener conto anche del patrimonio. Noi abbiamo 350 milioni di patrimonio immobiliare e questo senza avere ancora uno stadio di proprietà. La rosa vale altri 350 milioni. Dal 2027 recuperiamo circa 25 milioni di cassa fra i debiti spalmati col fisso anni fa, quelli per il periodo COVID e, se tutto andrà bene, risparmieremo sull’affitto dell’Olimpico.