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La gestione di Baroni: cosa non ha funzionato?

Quella di Baroni, non si poteva considerare, almeno nella prima parte di stagione, una gestione negativa. Anzi, sotto la guida del tecnico toscano, i giocatori biancocelesti sembravano rivitalizzati, protagonisti di prestazioni brillanti e convincenti che, d’altronde, avevano garantito sempre un buon posizionamento nella classifica del nostro campionato e il primo posto del girone a 36 squadre di Europa League. Poi, da gennaio, qualcosa è cambiato, complice anche un mercato poco funzionale agli impegni della squadra (allora impegnata ancora su tre fronti fra campionato, Europa e Coppa Italia), la Lazio ha perso, piano piano, quella brillantezza e determinazione in campo che l’ha condannata, nel 2025, a raggiungere solo una vittoria all’Olimpico (quella contro il Monza, datata il 9 febbraio scorso), perdendo sempre più punti, fino ad arrivare alla triste notte del 17 aprile e alla deludente uscita dall’Europa League contro il Bodo ai quarti. Infine, l’epilogo dell’ultimo mese, durante il quale la Lazio ha perso la qualificazione in Champions, in Europa e in Conference League, dimostrando tutte le sue debolezze in questo finale di stagione. Le colpe sono collettive, ma la società imputa a Baroni l’aver perso il controllo del gruppo e il non aver saputo sfruttare le risorse a disposizione. Ora il tecnico toscano si prepara a salutare la Lazio. Dopodiché, probabilmente, approderà a Torino, anche se dovrà essere considerato anche l’interesse della Fiorentina, rimasta senza allenatore  dopo le improvvise dimissioni di Palladino.

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