Foto di Valerio Pennicino/Getty Images via onefootball
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Dopo la sconfitta a San Siro le aquile si preparano a scendere nuovamente in campo e a combattere per tentare di portarsi a casa i 3 punti, infatti, domenica 23 novembre alle ore 18:00 si disputerà l'incontro Lazio-Lecce allo stadio Olimpico, partita diretta dall'arbitro Alberto Ruben Arena e visibile su Dazn, Sky e in streaming su NOW. In vista della gara, che l'anno scorso aveva portato al trionfo degli avversari e alla mancata qualificazione in Coppa delle aquile, è intervenuto ai microfoni di LazioPress Giuseppe Papadopulo, che nel corso della sua carriera ha ricoperto il ruolo di difensore nel club biancoceleste e di tecnico di entrambe le squadre. Nella Lazio, Giuseppe Papadopulo, è una figura ancora oggi tanto amata da ogni tifoso, non solo perché è riuscito a sconfiggere la Roma nel derby del 2005 per 3-1, ma soprattutto perché ha salvato la squadra dalla retrocessione.

Foto di Valerio Pennicino/Getty Images via onefootball
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Le dichiarazioni di Giuseppe Papadopulo a LazioPress 

Che emozioni ha provato quando la sua Lazio ha trionfato nel derby per 3-1?

Mi ricordo bene, era il 5 gennaio del 2005. In quel periodo c'era la sosta di Natale e la ripresa del Campionato avrebbe messo di fronte noi con la Roma nel derby cittadino e riuscimmo a sovvertire i pronostici che ci vedevano battuti e riuscimmo, con una bella prestazione, a vincere la partita e sull'onda lunga positiva tre giorni dopo ripetemmo lo stesso risultato a Firenze. Conquistammo 6 punti nel giro di tre giorni.

Qual è il ricordo vissuto nel club biancoceleste che gli è rimasto nel cuore?

Il primo anno della Serie A nel 1969/1970, allenatore Lorenzo, dove naturalmente io venivo da una categoria inferiore, venivo dal Livorno in Serie B ed ero giovanissimo perché avevo 22 anni. Erano le prime esperienze a certi livelli e quindi quell'anno per me è stato il più importante perché poi mi ha dato la possibilità di farmi spazio nei Campionati professionistici, dove da bambino sognavo di poter approdare.

Come valuta il delicato momento che sta vivendo la Lazio?

Lo valuto in maniera estremamente positiva in rapporto a tutte le vicissitudini, riferite agli infortuni e alla nota impossibilità della Società di poter intervenire sul mercato per proporre una squadra ancora più competitiva di quella che poteva essere quella dell'anno passato. 

Considerando la rosa biancoceleste, crede che ci sia un vero leader?

Ci sono più leader nella Lazio, ci sono dei giocatori che possono essere individuati in questo senso, però credo che il leader della squadra possa essere Zaccagni. 

L'ultimo incontro tra la Lazio e il Lecce ha portato alla mancata qualificazione in Coppa, questa volta che atteggiamento deve avere la squadra? 

Mi ricordo ancora la partita dello scorso Campionato dove il Lecce si garantí la permanenza in Serie A e purtroppo il sogno europeo della Lazio svanì. In quest'occasione credo che per i giocatori, che saranno quelli che hanno presenziato la partita dello scorso Campionato, ci saranno i ricordi della passata esperienza ma stavolta ci metteranno più impegno.

La Fiorentina al momento occupa l'ultima posizione in classifica con soli cinque punti, come se lo spiega?

La giudico in maniera abbastanza grave perché la Fiorentina non è abituata a lottare per salvarsi e a questa nuova situazione potrebbe non essere preparata, da toscano le auguro di no. Naturalmente le classifiche crescono con le vittorie delle partite e quindi si va avanti con i punti e non con i buoni propositi. Mi auguro che questo cambio in panchina possa portare al raggiungimento degli obiettivi che purtroppo quest'anno la Fiorentina vede ridimensionati.

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