Ne avranno passate tante di ‘prime volte’, Danilo e Alessio. Ma una prima volta come quella di domenica non se la scorderanno mai e chissà se non sarà tra i ricordi più belli che metteranno nel cassetto. Se non al vertice, sicuro sul podio. Perché per Cataldi e Romagnoli, due ragazzi romani doc, di fede laziale, giocare e vincere un derby contro la Roma ha sempre un sapore speciale. Se uno lo fa con la fascia da capitano al braccio - mai accaduto nella sua carriera contro i giallorossi - e l’altro alla sua prima stracittadina con l’aquila sul petto lo è ancora di più. Nessuno di noi può sapere e provare le emozioni dei tifosi-giocatori vincenti in campo.

Erano nervosi, chi più e chi meno. Romagnoli che tra l’altro aveva esordito in A con la Roma di Zeman e Cataldi con i gradi di capitano per l’assenza di Immobile e Milinkovic. “Non ho dormito per due giorni”, ha ammesso il centrocampista 28enne, autore di una prova maiuscola. Solo un paio di passaggi sbagliati, poi ha gestito con calma e qualità ogni palla che ha ricevuto tra i piedi. E le letture tattiche? Perfette. Sempre posizionato al posto giusto, bravo ad accorciare e a raddoppiare quando serviva.

Lo stesso si può dire di Romagnoli che - in coppia con Casale, in quello che ormai è il duo titolare della difesa della Lazio - ha consentito a Provedel di non subire neanche un tiro in porta. Una gara sontuosa per l’ex capitano del Milan, che non ha sofferto la pressione e le aspettative perché abituato a gare di questo tipo. «Emozione unica. Siamo stati tutti perfetti e abbiamo vinto una gara tosta contro una squadra organizzata. La nostra tifoseria è avanti su tutte, li ringrazio perché ci fanno sentire i migliori al mondo. Non so come dirlo, è incredibile. Mi godo di essere dalla parte giusta nove anni dopo il 26 Maggio», il commento di Romagnoli, euforico a fine partita come Cataldi, che addirittura ha pianto al triplice fischio. Del resto, per loro è stata e rimarrà una delle più belle prime volte della vita.

Lo riporta Tuttomercatoweb.com.

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