Domenica sera andrà in scena la sfida tra l'Udinese e la Lazio alla Dacia Arena, una partita che per i biancocelesti ha un'importanza alta, considerando la ricerca di punti per conquistare la qualificazione in Champions League. Dall'altra parte i bianconeri non hanno più obiettivi raggiungibili con la classifica, trovandosi a -13 dalla zona Europa e a +16 dalla zona retrocessione, ma che hanno messo in difficoltà i biancocelesti nella sfida d'andata oltre al fatto che affrontare l'Udinese nella loro casa non è mai facile. Per analizzare la gara è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Laziopress.it l'ex allenatore, tra le altre, proprio dell'Udinese Andrea Stramaccioni, ora commentatore di DAZN.

Embed from Getty ImagesIniziamo subito con Udinese-Lazio: cosa ti aspetti da questa partita?

E' una partita sicuramente molto più importante per la Lazio ai fini della classifica, ma conoscendo l'ambiente dell'Udinese e sapendo che c'è dell'amaro in bocca, non essendo stata la seconda fase di stagione come la prima, vorranno fare bene davanti al proprio pubblico, anche perché l'ultima volta ha visto il Napoli festeggiare sul suo campo con dei piccoli disordini, credo proprio che vogliano fare una prestazione importante anche se la Lazio gioca per un obiettivo concreto che è un posto Champions.

Quattro punti in 5 partite: come ti spieghi questo calo della Lazio? 

Io ho avuto la fortuna di commentare il momento migliori della Lazio, in cui aveva strappato e si era portato meritatamente seconda con prestazioni importanti, come quella in casa contro la Juventus che comunque erano fatte di qualità e di risultato. L'impressione avuta contro il Lecce è di una squadra che purtroppo ha dei momenti di blackout. All'inizio del secondo tempo mi ha colpito perché poi si è arrivati al gol del Lecce, che aveva avuto altre occasioni. Anche la palla persa da Luis Alberto, non è solito a queste cose. Penso sia una cosa solo mentale, poiché dopo il gol la Lazio si è svegliata e poteva fare 4 o 5 gol. Non c'è stata più partita, non credo sia un problema tecnico-tattico ma un discorso di mantenere la concentrazione per 90 minuti. 

 

Il lavoro di Sarri, in generale, come lo giudichi? Cosa manca ai biancocelesti secondo te?

Io sono un grande estimatore del mister, credo stia costruendo delle basi importanti alla Lazio. Ci sono due temi che io ravviso: il primo è enorme ed è quello della profondità della rosa. La Lazio, di tutte quelle in lotta per la qualificazione in Champions, è quella che ha meno profondità di panchina, meno ricambi. Questo è evidente, sono state molte le partite in cui il mister va ad attingere dalla panchina e il livello è molto lontano dai titolari. Togliendo giocatori com Vecino, chiaramente. Togliendo quei 14-15 titolari, ci metto anche Patric che chiamato in causa ha sempre fatto bene, secondo me questo deve essere il primo obiettivo per costruire una squadra per quando costruisci la Champions, che sarà in caso un dispendio importante a livello fisico e mentale a livello di impegni. Il primo grande punto è quello della rosa, per me a maggior ragione Sarri ha fatto ancor di più un grande lavoro perché vediamo anche dalle altre squadre quando mancano dei giocatori si vede, penso al Milan con Leao, al Napoli con Osimhen o alla Roma con Dybala o Smalling. La Lazio spesso è stata senza Immobile, ora ha avuto il problema del vertice basso con Vecino e Cataldi contemporaneamente. Questo incide alla fine del campionato, sono punti. Il secondo punto è cominciare a lavorare per fornire alla Lazio un'alternativa al suo grande capitano. Immobile è un giocatore che io adoro, lo avrei voluto all'Inter e lui lo sa. Però la Lazio deve iniziare a pensare a un profilo giovane, ma anche da panchina, che quando Ciro non ce la fa o non è pronto o a bisogno di gestirsi, serve un profilo che possa dare un'alternativa. Va benissimo aver giocato con Felipe tante partite, ma secondo me la Lazio deve avere un giocatore pronto o che comunque quando il capitano non è al meglio  o per un fatto di turnover, c'è. Guarda l'Inter con Correa, Lukaku. Tutti hanno delle alternative. Spero che Ciro giochi altri 10 anni, ma non può fare 60 partite l'anno. Ho avuto nella mia carriera la fortuna di allenare grandissimi centravanti, da Milito a Di Natale, che erano avanti con l'età. Ciro è un grande campione e il migliore italiano negli ultimi anni. Secondo me serve un giocatore che quando non c'è possa dare il suo contributo subentrando. Un paragone si può fare con Caicedo, parliamo di un altro sistema i gioco, ma ha risolto molte partite sul finale sostituendo bene Ciro. Insomma, un giocatore che possa essere anche un profilo futuro.

La Lazio andrà in Champions per te? 

Per me merita di andare in Champions per quello che ha fatto in tutto il campionato. Sulla carta analizzando da appassionato ha un calendario che lo permetterebbe. La Lazio sa che deve tornare a giocare da Lazio, perché c'è una differenza enorme tra la squadra dei primi 10 minuti del secondo tempo contro il Lecce e quella degli ultimi 30 minuti. Ho contato 6 occasioni nitide, il palo di Pedro o la parata su Immobile. Quella è la Lazio che tutti conosciamo e credo che meritino di andare in Champions per il campionato fatto ma deve tornare a fare i punti che gli stanno mancando. 

Invece l'Udinese era partito benissimo con Sottil per poi perdersi: bisogna proseguite su questa strada? 

Udine è un'ambiente che io conosco bene, lo dico con affetto perché è una piazza che mi è rimasta nel cuore e mio figlio è nato a Udine. Poi sono molto legato alla società e a Gino Pozzo. Hanno la caratteristica di fare squadre molto interessanti con giocatori che poi riforniscono le big, come De Paul o giocatori importanti. Quello che accade e accadde anche con me o con altri colleghi, è che nel momento in cui l'Udinese raggiunge una posizione di salvezza e rimane in quella zona che non puoi raggiungere l'Europa e sei salvo c'è un pizzico di appagamento inconscio che non ci dovrebbe essere ma che porta a perdere tanti punti. A me Sottil piace come allenatore, abbiamo fatto il corso da allenatore insieme, lo conosco bene e spero che l'Udinese gli dia ancora fiducia per quanto fatto la prima parte del campionato, poi ha avuto anche degli infortuni: Deulofeu per buona parte del campionato, Beto per alcune giornate. Poi torniamo al discorso di prima, ci sono giocatori difficili da rimpiazzare. 

Una delle tue prime partite alla guida dell'Udinese fu la vittoria all'Olimpico contro la Lazio a seguito di una partenza ottima: che ricordo hai di quel momento e di quella gara?

Era una partita molto difficile contro una grande Lazio, con Ledesma, Miro Klose, Felipe Anderson e Candreva, era una Lazio importante e giocammo con coraggio. Ovviamente grazie ai ragazzi e con un pizzico di fortuna riuscimmo a prendere tre punti e successe poi quello che è successo con Sottil. Facemmo il giro di Boa nella parte sinistra della classifica, ma poi la società vendette Muriel perché aveva molto mercato e la squadra era salva. Battemmo l'Empoli di Sarri a gennaio e poi è cominciato quello di cui parlavamo prima. Non potevamo raggiungere l'Europa, eravamo salvi e abbiamo lasciato più di qualche punto per strada nella seconda parte di campionato. Però conoscendo questo ambiente sono sicuro che l'Udinese vorrà fare bene davanti al suo pubblico e contro le big ha fatto bene, è un avversario da non sottovalutare.

Non considerando solo la Lazio, invece, secondo te chi andrà in Champions? 

Ci sono due discorsi da fare: con la Juve o senza la Juve. Purtroppo questa è una stagione un po' particolare, dispiace a tutti perché ci piacerebbe parlare di situazioni solamente di campo. Se la Juventus rimanesse con questa classifica non voglio dire che il discorso è chiuso, ma Inter e Lazio per far rientrare il Milan dovrebbero incappare in una serie di risultati negativi, anche perché il Milan ha lo scontro diretto con la Juventus. Se stesse dentro le prime quattro la lotta sarebbe già un pochino delineata. Se la Juve però non c'è si riapre una posizione. Va rifatta questa domanda giovedì sera perché le Coppe sia per Inter che Milan e Roma, un po' meno per la Juventus dati questi discorsi, però per la milanese eliminata e per la Roma se andrà in finale o meno mentalmente potrà infierire molto.

Hai ricevuto a Fiuggi il premio Maestrelli...

Si, sono molto contento. Un premio prestigioso che mi rende orgoglioso. Ringrazio la giuria che mi ha votato.

Come vivi questa nuova avventura che stai affrontando dopo l'esperienza da allenatore?

E' successo tutto molto velocemente perché grazie alla Rai ho avuto la fortuna e il piacere di commentare il Mondiale al termine delle mie stagioni in Qatar molto positive in cui abbiamo avuto la fortuna di giocare la Coppa dell'Emiro o di giocare la Champions League asiatica da protagonisti, quindi è stata una grande avventura al termine della quale è arrivata questa possibilità e nel momento in cui sono tornato in Italia avrei aspettato la fine della stagione per valutare qualsiasi proposta e DAZN mi ha fatto questa offerta che ho accettato. E' un'esperienza interessante in cui mi diverto tanto e si fanno le cose con passione. Si vedono tante partite e ho la fortuna di incrociare tanti colleghi ma anche giocatori che ho allenato. Per quanto riguarda la Lazio ho incontrato Romagnoli che avevo nelle giovanili e a cui sono legato, ma anche Cataldi che ho incontrato in tanti derby giovanili. Quindi è anche un modo per me dopo 9 anni di lavoro all'estero di rientrare bene e rifrequentare in prima persona il nostro calcio.

Embed from Getty ImagesAllenare nuovamente in futuro non è escluso...

Assolutamente no, lo sa anche DAZN. Sono contento che loro siano contenti del mio contributo, lo faccio con grande umiltà e mi fa anche piacere ricevere attestati di professionalità da molte parti e il fatto che si apprezzi che ci sia un'opinione professionale che fa oltre ogni tipo di discorso, che sia la Roma, la Lazio o l'Inter. 

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