Lazio Women, Martina Piemonte

Il rapporto con le compagne di squadra 

Rapporto in campo con Le Bihan? Abbiamo creato una sintonia importante, è più tecnica e più calma di me. È un qualcosa che ti fa lavorare meglio nelle partite, una persona come lei che ha esperienza è riuscita a darmi tranquillità. Anche con Visentin, con Zanoli e Oliviero. Sicuramente inizialmente era capire, il mister ha un’impronta importante. Non riuscivo a entrare nei meccanismi, qui c’è più movimento ed è più divertente. C’è stato un confronto col mister che mi ha detto ‘stai li e lavora’ e piano piano ho capito il suo lavoro. È stato continuo e a livello mentale importante. Per me la prerogativa non è fare 200 gol, ma aiutare la squadra a livello fisico e aver fatto entrambe le cose mi rende contenta.

Le Bihan Lazio Women

La scelta di venire alla Lazio

Cosa ho imparato quest’anno? È stata una scelta difficilissima venire alla Lazio, ma la più giusta. Avevo altre offerte dalle big, ma è stato scegliere casa. Essendo una persona istintiva, sempre a mille e mai contenta, la squadra e il direttore mi sono stati vicino e mi porto a casa il saper gestire questa mia energia che spesso è stata un problema. Un errore che non devo fare in futuro? Perdere le staffe per voler aiutare troppo, devo fare il mio e stare tranquilla senza perdermi. Se ci sentiamo responsabili nei confronti delle ragazze della Primavera? Noi più grandi siamo responsabili, loro imparano da noi e vedono come ci comportiamo nelle partite. Sono stata anche io più piccola a vedere Panico e le grandi del calcio, sono delle ragazze bravissime con futuro importante. Pizzi, Gioia e Scaramuzzi, sono contenta che il mister gli abbia dato questo spazio perché se lo meritano.

La Nazionale e l’aiuto del mister 

Nazionale? Come sempre è motivo d’orgoglio, indossare questa maglia dopo una stagione così alla Lazio il mio obiettivo è l’Europeo. Ora però bisogna pensare alla Nations League, spero Soncin me ne dia l’opportunità. Il lavoro fatto quest’anno col mister è stato importante e sono sicura riusciremo a arrivare pronte all’Europeo a cui spero di partecipare. Cosa mi ha insegnato Grassadonia? Stiamo ore in campo, spalle alla porta e attaccare gli spazi. La pressione soprattutto, fatta in maniera corretta. Sono tanti concetti che ha sempre martellato. Tante cose, dettagli soprattutto.

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