Matteo Cancellieri ha conquistato praticamente tutti nel corso del ritiro di Auronzo di Cadore. I tifosi della Lazio, innanzitutto. Che hanno apprezzato le sue doti tecniche e il suo grande impegno, messo in evidenza sia nelle partite sia negli allenamenti. E poi i compagni di squadra, con i quali il feeling è scattato immediatamente, sia in campo sia nello spogliatoio. E infine Sarri e gli uomini del suo staff, che hanno avuto modo di vedere da vicino e di pesare le qualità di un ragazzo che seguivano da tempo e con il quale sono stati ben lieti di cominciare a lavorare. Vice Immobile: Il tecnico è stato chiaro con il ragazzo romano, cresciuto nella Roma e passato poi al Verona prima di arrivare in biancoceleste. Pur essendo lui un attaccante esterno, Sarri aveva ed ha intenzione di trasformarlo in punta centrale. L’allenatore lo vede bene come vice Immobile ed ha iniziato a plasmarlo in tal senso sotto le Tre Cime di Lavaredo. L’esperimento è andato bene, anche meglio del previsto. Cancellieri si è calato molto bene nella parte, non ha evidenziato particolari difficoltà. Anzi, è apparso assolutamente a suo agio nella nuova posizione, nella quale peraltro aveva giocato di tanto in tanto già ai tempi delle giovanili. Sarri è rimasto molto soddisfatto della sua risposta. Il ritiro pre campionato serviva al tecnico per capire se questa metamorfosi potesse realizzarsi (in caso contrario si sarebbe dovuto cercare sul mercato un’altra punta). Lui ne era convinto, però serviva la conferma del campo. Che è arrivata puntuale grazie anche alle motivazioni del ragazzo. Che si è messo a disposizione dell’allenatore senza alcuna remora. L’occasione Per lui la trasformazione in attaccante centrale può essere la svolta della carriera e regalargli molte più chance sia nella Lazio sia in Nazionale, con cui ha già debuttato lo scorso giugno. Tanto in biancoceleste quanto in azzurro, infatti, i settori degli attaccanti esterni sono parecchio affollati, mentre al centro c’è meno traffico. Chiaro che,almeno per il momento, quello della Nazionale è un discorso futuribile. È vero che Cancellieri è entrato nel giro azzurro (è stato uno dei cinque giocatori promossi dal c.t. Mancini dopo lo stage di fine maggio riservato ai giovani più promettenti), ma è altrettanto vero che dovrà ancora pazientare prima di entrare a far parte in pianta stabile del club Italia. Con la Lazio, invece, è fondamentale ritagliarsi subito degli spazi importanti. E, come si diceva, al centro ce ne sono di più. Sul settore degli esterni, infatti, Sarri può disporre dei vari Felipe Anderson, Zaccagni, Pedro, Romero e Moro. Come attaccante esterno Cancellieri avrebbe pochissime possibilità, da punta centrale ha invece davanti «solo» Immobile. Cancellieri è pronto a sostituirlo ogni volta che ce ne sarà bisogno. E ovviamente è disponibilissimo a giocare pure da attaccante esterno se le circostanze lo richiederanno. Alla ricerca del gol Certo, a una punta centrale si chiedono soprattutto i goi. Un’attitudine che per chi nasce attaccante centrale è innata, mentre un esterno la de- ve affinare. Seguendo i consigli di Sarri, Cancellieri ha cominciato a farlo. E i risultati si vedono già. Nelle ultime uscite ha cercato (e trovato) la porta con maggiore convinzione rispetto ai primi giorni di ritiro. Deve ancora migliorare, ma può sicuramente farlo. Basterà seguire le indicazioni dell’allenatore e l’esempio di chi gli sta davanti, quel Ciro Immobile che con la maglia biancoceleste ha realizzato 182 gol in 6 anni. Gazzettadellosport
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