Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images via onefootball
Photo by Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images via onefootball

Giulio Cardone si è espresso ai microfoni di Radiosei riguardo la mancanza di atteggiamento mostrata dalla rosa biancoceleste a Como, l'influenza del mercato ancora aperto sulle aquile, la mancata convocazione di Matteo Guendouzi da parte della Nazionale francese e sul mercato in uscita, necessario alla Lazio per poter svolgere la campagna acquisti a gennaio.

Giulio Cardone a Radiosei 

Il confronto tra Sarri e la squadra 

Sarri ieri ha parlato alla squadra come era previsto. Non ha usato toni duri, è stato un confronto soft con il tentativo di trasmettere fiducia alla squadra. Non può essere la vera Lazio quella di Como, si parte da questo presupposto. I due allenamenti di ieri l’hanno soddisfatto, ma più che parlare di tattica, comunque importante, quello che si aspetta già con Verona è un maggior agonismo, maggiore determinazione, quel temperamento che non si è visto a Como.

Sul mercato ancora aperto 

Il rischio che, in questi ultimi giorni di mercato, possa arrivare qualche offerta importante per giocatori di primo piano c’è sempre. Per ora i segnali non ci sono, ma da parte dei vari club c’è la corsa al colpo dell’ultimo minuto. La posizione della società Lazio è chiara in tal senso. Nessuno partirà, non cederà nessuno, ma è chiaro che il mercato aperto può anche portare dei singoli ad essere distratti.

La mancata convocazione di Guendouzi 

Dispiace molto per la non convocazione nella Francia di Guendouzi. Lui, in caso di offerte importanti in extremis magari dalla Premier, ci penserebbe. E’ normale che sia così, ma va sottolineato che segnali in tal senso non ci sono. Da parte del club, rispetto al futuro, l’idea di fare player trading c’è. Ad inizio estate la Lazio non aveva chiuso le porte all’ipotesi di cedere giocatori come Gila e Guendouzi. Poi, il blocco del mercato, oltre che il ritorno di Sarri, ha cambiato tutto.

Sul mercato in uscita 

Sono abbastanza sconcertato dal fatto che siamo arrivati a quattro giorni dalla chiusura del mercato e non si riesca a risolvere la questione degli esuberi. Non è facile cedere alcuni giocatori, ma tra Gigot e gli altri qualcosa deve essere fatto. C’è l’idea di rescindere contratti o spalmare su più anni alcuni ingaggi come quello di Hysaj. Vedremo.

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