Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha ripreso a discutere dello Stadio Flaminio dopo un'intervista esclusiva con noi. Parlando con tag24.it, il dirigente biancoceleste ha evidenziato l'eccellenza del progetto ideato, prima di chiarire perché non è ancora stato presentato ufficialmente al Comune. Il patrono biancoceleste si è anche espresso sul possibile rinnovo con la Lazio di Daichi Kamada.

Queste le sue parole:
 

Sul rinnovo di Kamada:

“Non ho parlato, non ho avuto il tempo di parlare di queste cose. Adesso pensiamo a finire il campionato, poi penseremo ai rinnovi e ai nuovi innesti. Mancano due partite, concentriamoci su queste”.

Sul Flaminio:

Al contrario di quello che diceva qualcuno il progetto di massima l'ho fatto. Io sono abituato a parlare con i fatti, non con le chiacchiere. Prima di tutto sto facendo un giro di ricognizione per vedere se questo progetto ha margini di approvazione. Dal punto di vista architettonico credo ne abbia molti, è stato ben visto da tutti, sembra un ampliamento tale e quale a quello che avrebbe fatto Nervi. Non a caso gli architetti a cui ci siamo affidati sono andati a prendere la storia del Flaminio e abbiamo scoperto che anche per lo Stadio Franchi di Firenze c'era un progetto Nervi per un ampliamento che prevedeva delle soluzioni tecniche. Le stesse che sono poi state adottate nel 1981 dal suo studio e che prevedevano certi ampliamenti. Noi abbiamo ripercorso le tappe come se lui oggi decidesse di fare l'ampliamento del Flaminio. Tanto è vero che chi l'ha visto è rimasto stupito dall'estetica architettonica. Il nome? Pensiamo a fare lo stadio, poi vedremo a chi intestarlo".
 

"Tempi? Sono abituato a parlare con i fatti, non a fare i programmi. Posso fare un'ipotesi di lavoro ed è quella che sto facendo, poi penso che ci siano le condizioni per affrontare con serenità questo tipo d’intervento, a favore della città, della storia del club e del quartiere che in questo momento è in una condizione di grande disagio. Il nostro progetto porta a una riqualificazione della zona, con un mantenimento di quelli che sono gli impatti di natura architettonica, mantenendo lo stile dei Nervi e soprattutto garantendo un impianto fruibile, altrimenti facciamo un monumento ai caduti".

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