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Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

C'eravamo tanto odiati. 

Eppure quel passato così scomodo oggi sembra il più confortevole appiglio di Sarri. Chi l'avrebbe mai detto che, al suo ritorno alla Lazio, Mau si sarebbe dovuto affidare soprattutto ai “vecchi” acquisti di Tare, bocciando invece gli ultimi arrivi Tavares, Belahyane, Dele-Bashiru e Noslin? Eran volati stracci a Formello prima dell'addio di Igli, per mancati rinforzi e visioni differenti, ma oggi Gila e Romagnoli sono insostituibili, Basic è il migliore dei mediani e Sarri non vedeva l'ora di riabbracciare un maturato Cancellieri (ieri finalmente in gruppo, c'è la speranza di riaverlo col Bologna fra i convocati). Questo non cancella vecchi rancori. Non a caso, in estate Mau era un passo dal Milan (con ds D'amico) prima della virata rossonera su Tare-Allegri. A Firenze narrano pure di un consiglio galeotto di Igli all'amico Pradé, quando i viola stavano pensando al Comandante, ma magari sono solo rumors maligni. Come nelle peggiori storie di parenti serpenti, Sarri e Igli si sono ritrovati sabato sera faccia a faccia, nei minuti finali del parapiglia di San Siro, e si sono salutati. 

IL SUGGERIMENTO ALL’AIA 

Domani sera Tare tornerà per la prima volta da dirigente rossonero all'Olimpico. Sarri non vuol sentir parlare di rivincita col Milan negli ottavi di Coppa Italia dopo la sconfitta indigesta in campionato: «Nessuna rivalsa. Noi dobbiamo giocare per i nostri obiettivi – l'analisi a Sportmediaset - e abbiamo bisogno di tutto, meno che di una partita nervosa. Bisogna azzerare tutto, senza crearsi alibi di arbitraggi. Anche se mi viene in mente un suggerimento: mettiamo le postazioni Var dalla parte opposta delle panchine. L’arbitro deve prendere delle decisioni in una tranquillità diversa da quella che ho visto». Palese la frecciata alle pressioni del collega Allegri, in occasione del rigore svanito. Premio di consolazione, l'ottima prestazione della Lazio: «Abbiamo solo sbandato dopo il gol – prosegue Mau – ma siamo andati molto bene nel primo tempo e, se lo ripeteremo per 90', metteremo in difficoltà il Milan, anche se è impossibile azzerare una squadra che può sempre farti gol in ogni modo. Siamo onesti, in questo campionato non abbiamo velleità di classifica, dobbiamo crescere. E ora tre partite in una settimana sono un problema. I cinque cambi saranno decisivi, ma daremo tutto, senza condizionamenti. La Coppa Italia ha una formula che non mi piace, ma giocheremo turno per turno senza fare progetti a lungo periodo». È la strada più corta per l'Europa ma, se la Lazio dovesse riuscire nell'impresa di battere il Milan, Sarri non sa ancora se avrà i rinforzi per i quarti di febbraio: «Bisognerà vedere se il mercato invernale sarà a saldo zero, libero, o se non ci sarà proprio. Per noi sarà decisivo quello di giugno. Ho detto cosa manca a livello di ruoli e di qualità, poi individuare i nomi è compito della società. Non voglio dire chi deve andar via perché ci faremmo male da soli e abbiamo bisogno di tutti, in questo momento». Il Messaggero

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